Women’s weeks a Expo Milano 2015
Milano, 29 giugno 2015 - Due settimane per “non per inventare qualcosa ma per dare visibilita’ a quello che c’e’ gia’, a quello che le donne gia’ hanno costruito”. Cosi’ Emma Bonino, presidente onorario di We-Woman for Expo ha spiegato il senso delle "Women’s weeks" che da oggi animeranno la manifestazione milanese raccontando il punto di vista delle donne e il loro apporto nello specifico dei temi dell’evento. Nell’inaugurare il forum delle donne, Bonino ha espresso la speranza che possa trattarsi “dell’inizio di un percorso che ci portera’ all’Expo di Dubai 2020”, partendo dalla “capacita’ di fare rete salvaguardando le nostre identita’. Non siamo tutte uguali, non siamo una categoria - ha detto l’esponente dei radicali - ne’ vogliamo esserlo. Ciascuna ha i propri progetti, dobbiamo accettare la nostra diversita’ e farcene una forza”.
Emma Bonino ha colto l’occasione per sfoderare un po’ di orgoglio femminile e lanciare bordate agli uomini ‘che contano’: “Dobbiamo avere la capacita’ di coniugare il passato guardando al futuro - ha detto - e questo e’ il compito dei grandi statisti ma non ce ne sono molti. Forse se lasciassero provare le donne verrebbe meglio”; e ancora: “se le donne vogliono scalare i vertici devono accompagnare qualche maschietto alla porta”, fino a augurare alla platea delle due settimane di essere una “presenza anche gioiosa perche’ - ha spiegato con riferimento all’universo maschile nei gangli del potere - spingere avanti il mondo non vuol dire essere noiosi. Un po’ di ironia aiuta anche a non prendersi troppo sul serio”.
All’apertura dell’iniziativa hanno preso parte anche il commissario unico e la presidente di Expo, Giuseppe Sala e Diana Bracco, e il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina. “Questo - ha detto Martina - e’ uno dei progetti piu’ interessanti e forti di Expo. Anche solo l’idea di tracciare un percorso utile per le prossime Expo per far si che il protagonismo delle donne sia sempre presente, gia’ solo questo fa di Expo Milano un appuntamento di svolta. Non lo considero quindi un allegato, ma un punto centrale del lavoro che si sta facendo qui”.
(Agi)