"Slow Train", viaggio amarcord alla scoperta della Valtellina che si fa bella per Expo

Milano-Tirano: un viaggio lungo 48 ore tra luoghi di grande atmosfera e chef stellati di Paolo Galliani

Il convoglio d'epoca alla scoperta della Valtellina

Il convoglio d'epoca alla scoperta della Valtellina

Milano, 30 settembre 2014 - L'alta velocità? Sarebbe stata fuori luogo, ammesso che fosse possibile applicarla lungo una linea - Milano-Tirano - che notoriamente ha più problemi di lentezza che di proverbiale agilità. Tant’è. Ci sono messaggi che amano i tempi lunghi. E quello che ieri è salito a bordo di un curioso “convoglio d’epoca” in partenza dalla Stazione Centrale era ben chiaro: la Valtellina e la vicina Valposchiavo sono terre a misura d’uomo, luoghi fisici ma anche d’atmosfera per chi cerca emozioni vere. Ed è questo “pensiero alto” che gli organizzatori dello “Slow Train” hanno trasmesso ai tanti operatori e giornalisti italiani e stranieri invitati a scoprire in 48 ore il meglio di una regione alpina decisa a giocarsi le sue chance in occasione di Expo 2015.  Spettacolo puro, al binario 10, davanti a un treno da film, con il coro “Armonia in voce” di Chiesa Valmalenco presieduto da Silvana Tarlasco a salutare gli ospiti. Ma spettacolo anche a bordo della carrozza Anni Trenta arredata a salone ristorante e del vecchio bagagliaio postale trasformato ad hoc per ospitare la “zona cucina”, per la gioia di chef stellati che hanno prestato il loro talento a un viaggio breve nei chilometri ma lungo nel messaggio sottinteso. 

A bordo si sono esibiti Andrea Tonola, della “Lanterna Verde” di Villa di Chiavenna, Gianni Tarabini de “La Présef” dell’agriturismo La Florida di Mantello, Mattias Peri, bandiera dell’alta cucina con il suo “Chalet” di Livigno, e Antonio Borruso dell’«Umami»-Hotel Eden di Bormio. Ma anche il talentoso Ivan Schenatti, ambasciatore della gastronomia valtellinese con la sua “Officina” nel cuore di Parigi. Come dire: il menù che ha deliziato gli ospiti importanti dello “Slow Train” è diventato un piccolo capolavoro di marketing e comunicazione. Quanto è bastato per arrivare a Tirano nel primo pomeriggio, andare a curiosare fra Palazzo Salis e Palazzo Torelli, degustare i vini locali in alcune cantine e avventurarsi sulla “Via dei terrazzamenti”. Oggi la seconda giornata, non meno intrigante della prima: il Trenino Rosso del Bernina per andare alla scoperta del buono e del bello della Valposchiavo, quindi l’arrivo a St.Moritz e il trasferimento a Chiavenna, pronta a sfoggiare i suoi crotti, le sue cantine e i suoi palazzi storici. Con un retro pensiero accompagnato dal gesto delle dita incrociate: riuscire a riproporre questo “Slow Train” anche durante Expo 2015. Dopo un viaggio su rotaia in un decoro alla Harry Potter, francamente ci sta anche un progetto da fiaba! 

paolo.galliani@ilgiorno.net