Padiglione Italia, cantieri in ritardo: all’inaugurazione di Expo non sarà al 100%

Si studia un piano B: finire al meglio gli spazi al pubblico, poi il resto. Ancora indefiniti il percorso del mercato al buio e i tempi di consegna della "Vucciria". Scattano gli allestimenti dell'Albero della vita

SOPRALUOGO CANTIERE EXPO 2015 OPERAI ITALFERR LAVORI IN CORSO PADIGLIONI ALBERO DELLA VITAMILANO ARCHIVIO CASO TANGENTI E FAVORI GRANDI OPERE - CANTIERE LAVORI AREA EXPO 2015 PADIGLIONE ITALIA - FOTO NEWPRESSMILANO 30/03/2015 CARITAS LA CHIESA COMUNICA IN EXPO 2015 LAVORI REFETTORIO MENSA PIAZZA GRECO TEATRO FOTO MARMORINO/NEWPRESS PR FACHIN LUCIDI TOGNOLATTIZorloni MILANO 30/03/2015 EXPO 2015 PRESENTAZIONE CONCEPT EDICOLA CARITAS RENDERING PROGETTO FOTO MARMORINO/NEWPRESS

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Milano, 31 marzo 2015 - La tabella di marcia dei tecnici di Padiglione Italia a Expo parla chiaro: i tempi di recupero della costruzione nella staffetta verso il primo maggio sono bassi o nulli. «Non possiamo escludere che una perturbazione», fuor di gergo, un ritardo nelle forniture, «possa creare delle difficoltà», è la vulgata che circola dietro le quinte. Anche se l’obiettivo dichiarato è consegnare «un padiglione completo» per l’inaugurazione, di fronte a tempi così stretti si studia un piano B. Per quanto riguarda Palazzo Italia, ad esempio, la direzione lavori sta concentrando le forze per completare il più possibile almeno gli spazi aperti al pubblico, lasciando indietro quelli operativi, come gli uffici della società Expo, e una serie di interventi tecnologici. Il tutto da terminare dopo il taglio del nastro.

Il commissario Giuseppe Sala ha fiducia nel rispetto dei tempi: «Sono convinto che ci arriveremo. Palazzo Italia senz’altro sì, il Cardo sud è un filo in ritardo ma credo sia un problema di finiture». Dalla sua ha la consegna della struttura dell’Albero della vita, la torre che sorge davanti a Palazzo Italia, uno degli appalti più tormentati di Expo. Il consorzio di imprese «Orgoglio Brescia», sponsor della costruzione del valore di tre milioni di euro, ieri ha terminato l’assemblaggio dell’opera in legno e acciaio, anche se un mese dopo rispetto alle previsioni iniziali dello scorso novembre.

Ora entra in cantiere Agorà, la società che a fine gennaio si è aggiudicata la gara da 3,9 milioni di euro per gli effetti speciali, dopo un primo bando andato deserto. L’azienda aquilana ha trenta giorni di tempo per installare e collaudare le macchine sceniche, i giochi di luce e di acqua, quasi tutto su misura. Tempi strettissimi, secondo gli esperti del settore. Tuttavia, anche gli allestimenti di Palazzo Italia sono in alto mare. L’Istituto dei ciechi di Milano ha proposto l’esperienza di un «mercato al buio», un percorso sensoriale in cui sperimentare come vive una persona non vedente, e ha già formato gli accompagnatori che lavoreranno a Expo, ma solo dopo Pasqua potrà incontrare gli organizzatori di Casa Italia per avere ragguagli sull’avanzamento del progetto. Così come non è stata definita la consegna de «La Vucciria» di Renato Guttuso, il quadro che immortala l’omonimo mercato di Palermo e che l’università cittadina, che ne è proprietaria, ha acconsentito a prestare al padiglione nazionale. Il prestito è confermato, ma finché non ci saranno una teca e spazi adatti a ospitare il dipinto del 1974, «La Vucciria» non si muove.

E poi c’è l’allerta per l’area del Cardo sud, dove hanno casa le regioni, Coldiretti e Confindustria. Il padiglione di quest’ultima non apre se gli allestimenti non sono al 100%. E questo perché la mostra è strutturata con macchine high-tech che funzionano solo se ogni tassello è al suo posto. Tanto che dieci giorni fa, alla fiera di Made Expo, non c’erano rinforzi per sistemare alcuni spazi del salone: gli uomini erano dall’altra parte della ferrovia di Rho, a risolvere le grane del Cardo. Nel frattempo, si attende il dispositivo ufficiale per la sorveglianza sui cantieri di Palazzo Italia, dopo le ombre dell’inchiesta di Firenze sull’assegnazione dell’appalto. La firma del provvedimento di monitoraggio, proposto dal presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, al prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, è ormai questione di ore.

luca.zorloni@ilgiorno.net Twitter: @Luke_like

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