Mercoledì 24 Aprile 2024

Confindustria, assemblea a Expo. Ma Renzi va alla Fiat di Melfi. Maroni: "Segnale negativo"

Piccolo caso diplomatico tra il premier e i vertici dell'associazione industriali. Squinzi promuove l'azione di governo: "Bene le riforme. Ora il fisco". Il mionistro Guidi: "Sul jobs act avevamo e avevate ragione"

Giuliano Poletti e Giorgio Squinzi (Olycom)

Giuliano Poletti e Giorgio Squinzi (Olycom)

Milano, 27 maggio 2015 - Scoppia un piccolo caso diplomatico tra il premier Matteo Renzi e i vertici di Confindustria, impegnati in un'assemblea in corso all'Expo: il premier ha preferito infatti visitare lo stabilimento Fca di Melfi, il gruppo automobilisitico uscito da molti anni da Confindustria. "Il presidente del Consiglio - spiega la vice presidente della Confindustria, Diana Bracco - ci ha scritto una bella lettera con la quale condivide la nostra posizione che è quella di rimettere al centro il settore manifatturiero". Facendo quindi notare che "nessuno è ubiquo", Bracco ha aggiunto che "anche quello che è andato a fare a Melfi è importante". Quella che è in corso questa mattina all'Expo è l'assemblea annuale di Confindustria. La presenza del premier Matteo Renzi "a Melfi è significativa - commenta il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, a margine dell'assemblea -, è importante essere presente nei luoghi giusti, che ce la fanno. È Marchionne che sarebbe dovuto essere qua"

CAMUSSO IRONICA - Ironica Susanna Camusso, leader Cgil: "Non è certo la prima volta che il presidente del Consiglio va a visitare la Fiat e dimostra amicizia all'amministratore di Fca, quindi non ci vedo una notizia straordinaria". Interpellata sulla riapertura di Melfi, Camusso ha ricordato che lo stabilimento "non ha mai chiuso, ha continuato a produrre. Noi abbiamo salutato con favore dopo tanti annunci e dopo tanta cassa integrazione il fatto che la Fiat abbia ripreso a fare modelli ed investimenti".

MARONI CRITICO - "Mi pare che ci sia una disattenzione da parte sua nei confronti delle imprese perché questo è il momento più importante per le imprese italiane, l'Assemblea nazionale di Confindustria". Lo dichiara il governatore lombardo Roberto Maroni, commentando l'assenza del premier Matteo Renzi all'Assemblea. "Veramente incomprensibile che non sia presente", ribadisce e aggiunge che il fatto che sia dall'ad di Fiat Sergio Marchionne, "mi sembra un segnale negativo, visti i rapporti tra Fiat e Confindustria". Giudica, invece, positivamente la decisione di Confindustria di tenere l'Assemblea nazionale al sito Expo. "Un segnale importante di attenzione del mondo delle imprese".

SQUINZI: "BENE RIFORME. ORA IL FISCO" - Durante la sua relazione il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ha toccato diversi temi a cominciare dal decreto Poletti e dal Jobs Act "che finalmente, dopo anni ci allineano ai nostri competitori europei in materia di lavoro". Poi il leader degli industriali ha citato "la delega fiscale che scrive le regole di un fisco diverso, anche se - ha sottolineato - la pressione fiscale resta a livelli intollerabili per cittadini e imprese, il vero ostacolo a nuovi investimenti e alla crescita duratura". Il leader si è soffermato sulle infrastrutture e le difficoltà, in Italia, a realizzarle: "L'annuncio di un qualsiasi progetto porta con sè un comitato contrario. Questo non è un trattamento riservato in esclusiva all'industria: riguarda qualsiasi investimento privato o pubblico. Persino un nuovo ospedale sa di poter contare su un suo bel comitato civico dei 'contrari a prescindere' e su un sicuro ricorso al Tar. Questo non si risolve per legge. La semplificazione si costruisce nella cultura e nei comportamenti collettivi. L'apertura al cambiamento sta nella testa dei singoli individui e lì va formata". Squinzi parla anche di Europa: "A questa Europa manca l'anima e il cuore - dice -. Da europerista convinto lo dico con grande rammarico, quella di oggi non è l'Europa che mi piace". Invece, "Expo è il simbolo più bello di una nuova stagione, perché si respirano l'entusiasmo e l'effervescenza che serve all'Italia per lasciarsi alle spalle una lunga fase negativa di crisi e di demotivazione". Infine Giorgio Squinzi ha ricordat nel suo intervento lo scomparso Michele Ferrero, "che della sua straordinaria azienda diceva 'la mia unica preoccupazione è che sia sempre più solida e forte per garantire a tutti coloro che ci lavorano un posto sicuro'. Io la penso esattamente come lui".

GUIDI: "AVEVAMO RAGIONE" - Gli ultimi dati sul mercato del lavoro sono "la prova che avevate, avevamo ragione: la flessibilità delle regole crea stabilità del lavoro". E' quanto ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, nel suo discorso all'assemblea di Confindustria a proposito dell'azione del Governo in materia di lavoro. "Il Jobs Act", ha sottolineato, "rappresenta probabilmente la più importante innovazione dai tempi della Legge Biagi. Col Jobs Act, l'Italia si dota di regole comparabili a quelle dei nostri partner europei, che coniugano la giusta dose di flessibilità con un sistema di ammortizzatori sociali in via di progressiva modernizzazione. Assieme alla decontribuzione sui contratti a tempo indeterminato, questo impianto disegna un percorso di decisa modernizzazione, i cui risultati sono evidenti e immediati". "Il Governo - aggiunge - ha fatto di tutto per fertilizzare il terreno: adesso sta a voi il compito direi l'obbligo di seminare". "Cari imprenditori, permettetemi però di essere franca", ha detto il ministro, "adesso è il vostro momento. Anche voi dovete far vedere che ci siete". "Ogni vostro sforzo, ogni vostra iniziativa, troverà nel Governo una controparte leale e presente", assicura Guidi, "ma anche una controparte sincera e concreta: non vogliamo essere un Governo che mette i bastoni tra le ruote alle imprese. Allo stesso modo non vogliamo essere neppure un Governo che vende illusioni".