Padiglione Italia, lavoratori non pagati: scende in campo il Comune

L’assessore comunale alle Politiche del Lavoro Cristina Tajani: "Il Comune è a disposizione per dare una mano, convocando anche un tavolo tra le parti, se utile e necessario"

Expo, Padiglione Italia

Expo, Padiglione Italia

Milano, 31 agosto 2015 - Ore frenetiche per trovare una soluzione per i lavoratori di Padiglione Italia che non hanno ricevuto lo stipendio di giugno. Si stima siano almeno 80 tra hostess e steward. I dirigenti di Expo spa sono in contatto con i sindacati e ci sarà un incontro nei prossimi giorni per districare il problema e pagare la mensilità a arretrata. «Credo che Expo faccia bene a fare tutte le verifiche del caso sui subappalti, però è necessario che ai lavoratori venga pagato il dovuto», scrive sulla sua pagina Facebook l’assessore comunale alle Politiche del Lavoro Cristina Tajani. «Sono certa che una soluzione possa essere trovata anche prima che la controversia societaria sia risolta. Il Comune è a disposizione per dare una mano, convocando anche un tavolo tra le parti, se utile e necessario».

Piuttosto complessa la situazione che ha portato al mancato pagamento. Alla fine del 2014 Expo aggiudica dopo una gara di appalto il servizio di coordinamento, progettazione, organizzazione, realizzazione di eventi e attività connesse per Padiglione Italia alla Jec (J Events & Communication), che guida un raggruppamento temporaneo di imprese. Ma, come ci si avvicina primo maggio, non mancano le difficoltà e per quanto riguarda i lavoratori viene chiamata Manpower, che si è occupata di tutti i reclutamenti per Expo. Dopo un mese di rodaggio, però, ecco tornare di nuovo la Jec. E sta proprio qui l’inghippo che blocca il pagamento della mensilità a hostess e steward. L’azienda dopo qualche giorno affida a sua volta l’incarico di gestire il parte del personale di Padiglione Italia ad un’altra società, The Kay, che ha un capitale sociale di soli10mila euro ed è stata registrata pochi giorni prima di ricevere l’incarico. Incarico che dura solo un mese perché a luglio passa di mano allo studio Ega, in collaborazione con Manpower. Ed è proprio il mese della gestione di The Kay a risultare non pagato, mentre i lavoratori non ricevono risposta ai solleciti fatti nelle ultime settimane. Come viene fatto sapere da Expo spa, gli organizzatori dell’evento non intendono intervenire pagando la società The Kay per le mensilità a hostess e steward perché, facendolo, rischierebbero l’alt dell’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Expo spa ha avviato un contenzioso con Jec, perché non ha mai riconosciuto la cessione dell’attività a The Kay, e cercherà di trovare una soluzione assieme ai sindacati.