Expo, Sgarbi porta a Eataly la "biodiversità dell'arte italiana"

'Il Tesoro d'Italia' è la mostra composta da 350 opere dal '300 al '900 selezionate dal critico d'arte, in rappresentanza di tutte le regioni italiane. E' stata inaugurata con un taglio del nastro dal patron di Eataly, Oscar Farinetti e dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala

Vittorio Sgarbi e Oscar Farinetti

Vittorio Sgarbi e Oscar Farinetti

Milano, 22 maggio 2015 - L'arte impreziosisce Expo. Una selezione di opere dal Trecento al Novecento articolata in sezioni regionali: è "Il Tesoro d'Italia", mostra allestita nel padiglione Eataly  sino al 31 ottobre, concepita avendo come punto di riferimento il metodo indicato dallo storico d'arte Roberto Longhi, nato ad Alba come Oscar Farinetti. Qui la biodiversità, nella giornata Onu dedicata al tema, è declinata su 4 livelli: eno-gastronomico, dei paesaggi italiani, umano e artistico, quest'ultimo affidato a Vittorio Sgarbi. 

L'esposizione è stata inaugurata con un taglio del nastro dal patron di Eataly, Oscar Farinetti e dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. "Questa è la Pinacoteca di Brera dell'Expo, il suo Louvre" ha sottolineato Sgarbi. "Sono circa 350 opere e andiamo da Tiziano a Mantegna a Guido Reni fino a Gaetano Pesce e ai grandi contemporanei. La grande novità è che è divisa per regioni: l'obiettivo di Sgarbi e dimostrare che esiste una biodiversità artistica italiana" ha spiegato Farinetti. "Ho cercato di riportare Milano all'Expo creando attraverso lo schema di Longhi e Farinetti una grande pinacoteca ma non solo di tutta l'arte italiana divisa per regioni" ha aggiunto Sgarbi. Quella che Farinetti chiama biodiversità dei prodotti italiani Longhi la articolava nello studio della storia dell'arte come geografia e storia dell'arte italiana: Sgarbi ha voluto documentare dalla Valle d'Aosta alla Sicilia la varietà genetica di alcuni grandi capolavori. Le opere arrivano da prestigiosi musei e istituzioni dalla Galleria degli Uffizi al museo di Capodimonte passando per la galleria nazionale delle Marche di Urbino, ma anche da collezioni private e luoghi inaccessibili. "A Serralunga di Crea c'è una donna bellissima, più bella della  Gioconda, che si chiama Anna d'Alencon, opera di Macrino d'Alba: nessuno lo ha mai visto perché il prete lo tiene protetto in una cassapanca perché nessuno gli faccia del male" ha raccontato Sgarbi parlando di una delle opere esposte in apertura della mostra. All'ingresso de "Il Tesoro d'Italia" ci sono alcune opere simbolo come la "Persephone alias Donna Carota" di Luigi Serafini. Un secondo percorso artistico all'interno di Eataly è quello delle sculture all'aperto, il terzo è l'Immagine dell'Italia attraverso la fotografia, curata ancora da Sgarbi con Italo Zannier.