La nuova primavera di Mantova nel 2015: "Ora idee per i turisti"

Il tempo stringe e l’inaugurazione dell’Expo 2015 si avvicina a grandi passi. Lo aveva sottolineato a inizio della scorsa settimana l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, incalzando le istituzioni di Mantova a farsi trovare pronte per l’Esposizione universale: «Il territorio non ha saputo formulare progetti». E ieri l’assessore ha lanciato una nuova sferzata, in occasione della tappa mantovana dell’Expo tour

L'assessore regionale Gianni Fava (Newpress)

L'assessore regionale Gianni Fava (Newpress)

Mantova, 15 settembre 2014 - Il tempo stringe e l’inaugurazione dell’Expo 2015 si avvicina a grandi passi. Lo aveva sottolineato a inizio della scorsa settimana l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, incalzando le istituzioni di Mantova a farsi trovare pronte per l’Esposizione universale: «Il territorio non ha saputo formulare progetti». E ieri l’assessore ha lanciato una nuova sferzata, in occasione della tappa mantovana dell’Expo tour, l’iniziativa promossa dal Pirellone nei capoluoghi di provincia lombardi per far conoscere l’evento del 2015.

«Per il territorio mantovano non è stata mai fatta una promozione specifica — ha ribadito ieri Fava —. Troviamo una sintesi della nostra proposta, che parta dal capoluogo». «Già da oggi dobbiamo saper dire a un turista cinese che arriva a Expo cosa viene a fare qui — ha aggiunto l’assessore —, creando qualcosa di originale. Ci deve essere un motivo perché venga qui e non vada a Parigi o anche a Venezia, dopo aver visitato i padiglioni. Ecco perché saranno finanziati quei progetti in linea con l’azione che Regione Lombardia sta portando avanti per Expo 2015». Nel piano del Pirellone l’evento milanese può contribuire «al rilancio e alla valorizzazione di questo territorio unico al mondo», ha detto ieri il presidente, Roberto Maroni, a tre anni dal terremoto del 2012 che ha colpito il Mantovano e in particolare la filiera agroalimentare, il tutto nella seconda provincia italiana per volumi di produzione alimentare. Un danno stimato in 120 milioni di euro solo per le denominazioni di origine protetta. E proprio per salvaguardare i tesori della città la Regione ieri ha rilanciato la battaglia alla contraffazione dei cibi. «Sfruttiamo quei sei mesi di Expo per arrivare a sottoscrivere accordi per la tutela dei nostri prodotti agroalimentari con tutti i Paesi che saranno qui, prima di tutto all’interno dell’Unione europea — ha osservato Fava —. Expo è un grande momento politico e le istituzioni hanno il dovere di insistere sul valore delle produzioni e sulla loro difesa. Nell’interesse delle imprese ma prima di tutto dei consumatori». Maroni si è rivolto direttamente al premier Matteo Renzi:

«Il Governo italiano sfrutti anche il semestre italiano di presidenza europea per incrementare l’impegno nella lotta alla contraffazione alimentare». Regione Lombardia ha formulato un suo protocollo, già condiviso all’estero e con la Commissione europea, ma ora chiede un passo in più. «Il semestre italiano —- ha proposto Maroni — potrebbe portare la richiesta di sottoscrizione del nostro protocollo tra tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Ne ho parlato con il ministro Maurizio Martina, capisco che i tempi del semestre siano risicati, ma uno scatto che metta questo punto all’ordine del giorno, magari nel Consiglio europeo di fine anno, sarebbe un colpo di scena che ci aiuterebbe a risolvere il problema».