L’Italia schiera David per l’Expo: «Batterà il Golia della brutta figura»

Firenze, il governo in passerella. Lotti: «Daremo nuova bellezza» s.c.

Luca Lotti

Luca Lotti

Firenze, 28 marzo 2015 - Dice che anche l’Italia ha un «Golia da sconfiggere», ovvero «l’immagine pessima col quale viene dipinto il nostro Paese». Poi indica anche il David e la fionda col quale abbattere il gigante metaforico: l’Expo di Milano, la rassegna che fra poco più di un mese dovrà mostrare al mondo le meraviglie, la ricchezza e l’efficienza tecnologica del sistema-Italia. Una terra che, «proprio come Michelangelo, non si arrende alla nostalgia ma ha il coraggio di demolire per ricostruire nuova bellezza». Così ieri mattina, con questa serie di immagini fra il biblico e il rinascimentale, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, ha aperto in Palazzo Vecchio a Firenze la due giorni di lavori dedicata a lanciare la rassegna milanese che si aprirà fra poco più di un mese. Una sorta di vernissage-evento per tenere alta l’attenzione su Expo 2015, e a cui interverrà praticamente l’intero governo.

Oggi faranno tappa al convegno fiorentino i ministri Maria Elena Boschi, Dario Franceschini, Stefania Giannini, Paolo Gentiloni, Angelino Alfano, Gian Luca Galletti, insieme al titolare delle politiche agricole Maurizio Martina che già ieri è intervenuto parlando della Carta di Milano (il documento che rappresenterà la proposta italiana sull’alimentazione sostenibile). Con loro altri nomi della politica (come Romano Prodi ed Emma Bonino), star dell’alimentazione (lo chef Carlo Cracco), filosofi (Salvatore Veca) e personaggi dello spettacolo (Valeria Solarino e Piero Angela), fino alla conclusione dei lavori riservata al presidente Sergio Mattarella, prevista nel pomeriggio. Che, nel frattempo, ha annunciato che non sarà presente all’inaugurazione di Expo, il primo maggio, perché impegnato con i cavalieri del lavoro.

A Firenze il parterre de roi dimostra come il governo abbia a cuore l’evento, cercando di promuoverlo con forza. Un evento che, nonostante gli inciampi, dovrebbe tenersi nei tempi previsti. «I lavori vanno avanti fino all’ultimo. C’è l’attenzione a non sprecare un minuto e a fare bene – ha spiegato il ministro Martina – Magari ci sarà anche, come in passato, qualche padiglione che aprirà qualche giorno dopo. Ma non concentrerei l’attenzione su questo. Il nostro compito è rendere evidente la sfida che abbiamo davanti».

Ottimista sul rispetto dei tempi anche il sottosegretario Lotti: «Tutto è pronto anche se manca pochissimo tempo. Con Expo dimostreremo al mondo come quest’Italia non accetta più la corruzione come sistema diffuso e inevitabile, non si rifugia nella sterile indignazione, ma prova a dire “Noi facciamo le cose diversamente“. Orgogliosi del nostro passato, pronti al futuro». Un auspicio più che una previsione.

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