Expo, dati Asl sugli infortuni sul lavoro: "Sono 111, un terzo rispetto alle Olimpiadi di Torino"

Il dato sugli infortuni sul lavoro risulta molto lontano anche dalle stime Inail che nel 2011 prevedevano 40 morti bianche

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Milano, 28 aprile 2015 - Sono stati 111 gli infortuni negli appalti Expo (sito e villaggio più aree di Milano interessate, cioè Zara-Expo, passerelle, Darsena e Vie d'Acqua). La prognosi media è di 22 giorni. Solo 6 i casi con più di 40 giorni a referto. Il dato, attualizzato al 15 aprile, lo comunica Susanna Cantoni,  direttore dipartimento prevenzione Asl, in una seduta congiunta delle commissioni consiliari Expo e Politiche sociali. «Con questi numeri - ha detto - l'indice di frequenza degli infortuni dell'evento si attesta per ora a un terzo di quello registrato per le Olimpiadi di Torino».

L'indice, calcolato sul numero di infortunati per addetti al lavoro, si ferma a 30 per Expo (al 31 dicembre 2014) contro 90 dei Giochi invernali del 2006. «Questi numeri contrastano ancora di più con un documento preparato dall'Inail nel 2011 - ha aggiunto - ma non reso pubblico in cui le stime erano catastrofiche: 18mila infortuni, 40 mortali e 1.700 con postumi permanenti». Questo, se Expo fosse stata realizzata come si costruisce "normalmente" in Italia.

Forniti i dati delle attività d'ispezione dell'Asl sui cantieri presenti sul sito e su quelli delle opere essenziali connesse: 528 accessi ispettivi al 15 aprile 2015, 513 imprese controllate, 426 non conformità contestate. Sotto controllo anche i lavori per le linee metropolitane (M5, M4 e prolungamento M1): 427 ispezioni, 123 imprese controllate, 267 non conformità contestate, tutte risolte tranne otto in via di definizione. Un lavoro, quello svolto dall'Asl, «estenuante e assillante anche per la complessità dei cantieri, specie per quanto riguarda il sito che ha concentrato nel milione di metri quadrati fino a 200 cantieri, picchi di 7-9 mila lavoratori, mille camion in ingresso al giorno, 156 gru e un migliaio di piattaforme elevate». «Ora, dopo la fase critica del rush finale per arrivare in tempo per l'inaugurazione - ha concluso - ci preoccupa la commistione tra lavori e apertura al pubblico che si verificherà nei prossimi giorni. Maggio sarà ancora un mese critico».