Il conto alla rovescia verso Expo Maroni: «Convinciamo gli indecisi»

Al convegno del Giorno il punto sui lavori e le opportunità di business di Sandro Neri

Da sinistra: il direttore del «Giorno» Giancarlo Mazzuca, il governatore Roberto Maroni, Sara Riffeser Monti, vicepresidente della Speed, gli assessori regionali Fabrizio Sala e Gianni Fava

Da sinistra: il direttore del «Giorno» Giancarlo Mazzuca, il governatore Roberto Maroni, Sara Riffeser Monti, vicepresidente della Speed, gli assessori regionali Fabrizio Sala e Gianni Fava

Milano, 2 aprile 2015 - Per cominciare, il percepito: il 53 per cento dei lombardi, stando al recentissimo sondaggio Eupolis-Swg, si dichiara ottimista sulla kermesse. «E già questo è un successo», osserva Roberto Maroni, ieri tra i protagonisti del convegno «30 giorni all’Expo», organizzato dal «Giorno» a Palazzo Lombardia. «Il 23 per cento degli intervistati - sottolinea il governatore lombardo - si dice indifferente sulla manifestazione. Segno che lo sforzo che le istituzioni devono fare ora è quello di convincere queste persone che l’Esposizione universale di Milano è una grande opportunità. Per le imprese e per i cittadini».

Fornire una radiografia dello stato dell’arte dell’organizzazione dell’evento e delle prossime tappe del fotofinish, prima del taglio del nastro, il primo maggio, era l’obiettivo del convegno, moderato dal direttore del «Giorno», Giancarlo Mazzuca. Il cui auspicio è che l’Expo 2015 possa diventare la «Freccia del Nord». Capace, cioè, di battere tutti sul filo di lana, esattamente come faceva, nei suoi leggendari sprint, la «Freccia del Sud» Pietro Mennea. A rassicurare sul cronoprogramma dei lavori sul cantiere del sito espositivo è proprio Maroni: «Sono un inguaribile ottimista, sono certo che il primo maggio potremo mostrare al mondo la nostra eccellenza».

Lo conferma Alberto Mina, direttore delle relazioni esterne di Padiglione Italia: «Il primo maggio l’Expo sarà integralmente visitabile. In tutti i suoi percorsi e contenuti accessibili ai visitatori. Nonostante i problemi, che pure ci sono, si riuscirà a tagliare il traguardo nei tempi». Vale anche per il Padiglione Lombardia, una delle strutture che, nei giorni scorsi, sembrava dover pagare di più lo scotto dei ritardi di Padiglione Italia. «Sul Padiglione Lombardia abbiamo registrato l’impegno della società a completare i lavori, per cui sono assolutamente ottimista - spiega il presidente della Regione - Il nostro padiglione sarà un importante punto di riferimento per tutti i visitatori, per mostrare la nostra bellissima regione e valorizzare le sue unicità e le sue eccellenze. Sono certo che sarà tutto pronto per il primo maggio».

Favorire incontri business to business fra le imprese e valorizzare le produzioni lombarde e il made in Italy, i principali obiettivi della Regione per l’Expo. Attesa anche come veicolo di attrazione di capitali dall’estero e, per questo, come importante volano sul piano economico. «L’Italia deve poter vendere, certificando l’origine e la qualità dei suoi prodotti, le proprie eccellenze», sottolinea Fabrizio Sala, assessore regionale all’Expo e all’internazionalizzazione delle imprese. «I turisti che verranno per l’Expo - continua - dovranno scegliere il made in Italy non soltanto durante i sei mesi della kermesse, ma per i prossimi sei anni». È la grande sfida che ruota intorno all’Expo 2015 e che chiama in causa il rilancio del turismo, il ruolo dei territori e la promozione dell’agroalimentare. Settore in cui la Lombardia detiene la leadership a livello europeo. «Il nostro sistema agroalimentare - spiega Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura - continua a crescere nonostante la crisi: +1,3 per cento dal 2013 a 2014 e un 3 per cento in più di export, nello stesso periodo». Di qui l’impegno di Regione Lombardia sul fronte della lotta alla contraffazione dei prodotti. «Abbiamo immaginato il confronto - aggiunge Fava - su tre principi fondamentali: cultura, identità, economia. Si possono sintetizzare in una sola parola: cibo. Un bene da tutelare per garantire sicurezza alimentare. E per questo servono regole certe, sul piano della qualità e della certificazione dell’origine dei prodotti». A una corretta ed efficace informazione su questi temi dovrà contribuire il protocollo con l’Unione Nazionale delle Associazioni Giornalisti Agricoltura, Alimentazione, Ambiente, firmato a conclusione del convegno.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro