Un rosso made in Calabria invecchiato fino a 18 mesi: ecco il vino del Papa

Bergoglio lo ha bevuto nel viaggio verso Sarajevo

Le botti del vino apprezzato dal pontefice

NERI - vino del Papa.

Milano, 30 luglio 2014 - Tre campioni di vino con destinazione Santa Sede. Analizzati e assaggiati con largo anticipo. Il vino, però, per essere bevuto dal Papa deve superare la concorrenza degli altri viticoltori che si sono proposti. Solo se il prodotto piace e rispetta tutti i requisiti, potrà diventare il vino rosso del Pontefice. È successo all’azienda Cantine Lento di Lamezia Terme e Amato, in provincia di Catanzaro, azienda familiare attiva da quattro generazioni, con il rosso Riserva Salvatore Lento 2010, vino della Doc Lamezia. Papa Francesco, assieme alle 18 persone del suo entourage, lo ha bevuto durante la cena sul volo che ha portato la delegazione vaticana a Sarajevo lo scorso 6 giugno per la visita apostolica organizzata per favorire il dialogo interreligioso.

E il cosiddetto vino del Papa è stato portato anche all’Expo di Milano da Salvatore Lento, alla guida dell’azienda dal 1963 e dalla sua famiglia, sia all’interno del padiglione di Alitalia per tutti i sei mesi (l’azienda è fornitrice per la classe Magnifica) che in quello della Coldiretti, dove sarà presente fino al 2 agosto. «Questo vino è una nostra eccellenza, prodotto vitigni autoctoni come Magliocco, Greco Nero e Nerello. È un vino di un certo calibro, in virtù dei procedimenti che segue. Resta dai 12 ai 18 mesi in barrique e per altri 6-8 mesi di affinamento in bottiglia. Siamo da tre anni fornitori di Alitalia con un altro vino – racconta la responsabile commerciale dell’azienda, Manuela Lento – tramite la compagnia nazionale si è presentata l’opportunità di partecipare alla selezione per il vino per la cena del viaggio papale in direzione Sarajevo».

Non è la prima volta che il vino viene accostato a Papa Francesco, a partire dall’udienza privata organizzata dall’Associazione italiana sommelier a gennaio con 150 tra viticoltori e sommelier. Ma Bergoglio, proprio per il vino, è entrato anche in un romanzo: «Il vino del papa - L’avventurosa storia del Ruché e il mistero della bottiglia scomparsa«, scritto a sei mani da Giacomo Fasola, Ilario Lombardo e Francesco Moscatelli, in cui un giornalista indaga sulla vera origine di un Ruchè piemontese che viene accostato a Papa Bergoglio. Ma in questo caso l’apprezzamento di Bergoglio per il vino calabrese, sorseggiato sul volo per Sarajevo assieme a panciotte con ragù emiliano e punte di asparagi e un cosciotto di pollo in camicia di guancia ripieno di zucchine e caprino, è reale. «Dalla Santa Sede ci hanno fatto sapere che il vino è piaciuto – afferma Lento –. Anzi, sono stati richiesti altri campioni per altri viaggi in programma nei prossimi mesi». Intanto il vino rosso viene fatto assaggiare ad Expo. «È una vetrina internazionale – continua la manager –. Non è la classica fiera, come ne facciamo tante, in cui incontri gli operatori del mercato. Qui puoi ottenere tanta visibilità. E abbiamo già avuto dei riscontri. Certo, avere uno stand tutto nostro per i sei mesi avrebbe avuto dei costi insostenibili. Ma grazie ad Alitalia e a Coldiretti possiamo essere presenti per tutto l’arco dell’Esposizione».

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