Expo 2015, per i Paesi stranieri niente tasse

L'accordo stretto tra il Governo italiano e il Bureau international des Expositions (Bie) prevede per i 147 Stati ospiti l'annullamento di Irap, Irpef, Tasi, Imu e perfino dell'Iva di Luca Zorloni

I lavori al padiglione della Thailandia (Newpress)

I lavori al padiglione della Thailandia (Newpress)

Milano, 2 settembre 2014 - Zero Irap, Irpef, Tasi e Imu. E sopra i 300 euro, si cancella anche l’Iva. È il tappeto rosso che l’Agenzia delle entrate ha steso ai 147 tra Paesi stranieri e organizzazioni internazionali che parteciperanno all’Expo. Un’esenzione pressoché totale. Un programma dettagliato in una circolare divulgata nelle ultime settimane dall’Agenzia delle entrate, che recepisce punto per punto le regole stabilite dall’accordo tra il Governo italiano e il Bureau international des Expositions (Bie), l’ente che coordina le esposizioni universali. Nei sei mesi dell’evento, dal primo maggio al 31 ottobre 2015, il Fisco italiano non potrà imporre nessuna tassa diretta, quindi niente Ires, Irpef, Irap e affini, né le indirette "sui beni, gli averi e i redditi" che i partecipanti guadagneranno dalla loro attività espositiva.

Per l'Iva è previsto un gradino: chi acquista o importa beni in Italia sotto i 300 euro paga l’imposta, al di sopra si è esenti. E considerato che la maggior parte delle transazioni sarà legata all’allestimento e ai servizi all’interno dei padiglioni, quindi con volumi d’affari almeno a quattro zeri, ça va sans dire che anche l’Iva è, di fatto, cancellata. Il Comune di Milano rinuncerà all’Imu sui palazzi costruiti all’interno del perimetro del sito di Rho-Pero, alla Tasi e a tutte le imposte che fioriscono su procedure catastali e affini.

L'unico riflettore che il Fisco potrà accendere è sulle attività commerciali nei padiglioni, come la vendita di gadget, i servizi di ristorazione o gli spettacoli a pagamento, solo se il reddito è generato attraverso una stabile organizzazione. Un concetto tributario, quest’ultimo, che identifica la sede con cui un’impresa opera in un Paese straniero. L’applicazione delle tasse dipenderà perciò dalle forma di gestione che sceglieranno gli ospiti dell’Expo. Anche la società che organizza l’evento potrà avvantaggiarsi delle agevolazioni fiscali messe in campo per i 147 partecipanti, considerati i fondi pubblici in cassa per finanziare la realizzazione dell’evento. Così come di sconti sulle tasse, in particolare sui contributi degli enti locali, potrà beneficiare Arexpo, la società che possiede le aree di Rho-Pero che ospitano l’Esposizione, una spa controllata da Regione Lombardia e Comune di Milano.