Batteria scarica? Due italiani inventano il modo per ricaricare lo smartphone "on the road"

Niccolò Gallarati e Davide Viganò volano a Dublino e realizzano la "Smartphone wireless recharge station" che le pubbliche amministrazioni potrebbero piazzare in ogni angolo di strada GUARDA I VIDEO

Niccolò Gallarati e Davide Viganò: giovani italiani inventori di tecnologia

Niccolò Gallarati e Davide Viganò: giovani italiani inventori di tecnologia

Milano, 14 settembre 2015 - Smartphone giù di batteria? Due giovani italiani, costretti ad andare all'estero per affermare il proprio talento, hanno inventato e realizzato la prima stazione di ricarica wireless pubblica per telefonini di ultima generazione. Basta andare al bar, o in biblioteca o al pub o in un qualsiasi ufficio comunale che offra servizi al pubblico per poter trasformare un "tempo morto" o una occasione di relax in una ccasione per dare nuova linfa vitale anche all'inseparabile smartphone. Si beve, si legge, si mangia, si fa la coda e dopo qualche minuto il telefono si è ricaricato e nemmeno ce ne si è accorti. Niccolò Gallarati di Lodi e Davide Viganò di Milano sono tra i tanti brillanti e giovani italiani che passano il confine e trovano quello spazio necessario alla loro creatività che non trovano nel loro paese di origine. Ogni tanto vi tornano per mostrare con orgoglio le loro conquiste. Gallarati e Viganò Sono andati dunque a Dublino e qui hanno messo in piedi una start-up tecnologica che si chiama GaraGeeks (www.garageeks.com). La loro ultima invenzione è, appunto, la "stazione di ricarica smartphone con wireless charging". Fresca fresca di progettazione sono venuti a presentarla in Italia,  esattamente a Milano nella centralissima piazza Castello di fronte all'Expo Gate.  

 

Un totem altro tre metri e mezzo con due pannelli fotovoltaici che alimentano il sistema di ricarica wireless a induzione, tecnologia già sviluppata che sta prendendo piede nelle applicazioni più recenti. Alcuni smartphone vengono già prodotti con la predisposizione per la ricarica wireless. Nel retro del telefonino, ove abitualmente è alleoggiata la batteria, sono presenti dei connettori metallici che interagiscono con una serpentina elettrica stampata nella parte interna della cover posteriore. Quando il telefono viene poggiato al centro di un ripiano di legno in cui è stata praticata una incisione simile in cui, appunto, circola la corrente proveniente dai pannelli fotovoltaici il telefono si ricarica. Ma l'intuzione dei due ragazzi lombardi va al di là della "semplice" ricarica degli smartphone. Il "palo" di ricarica è una vera e propria stazione multi-servizio a bassissimo costo di installazione e di gestione per le pubbliche amministrazioni, ma ad alto rendimento. Perché grazie a sensori ambientali integrati il Comune che posiziona questi elementi in giro per la città può controllare da posizione remota i parametri vitali della città stessa: temperatura, umidità, presenza di polveri fini e gas nocivi, inquinamento acustico. Gallarati e Viganò, inoltre, hanno anche pensato che questo "palo" speciale potesse anche essere un palo normale della luce e così è stato aggiunto anche un faretto sempre illuminato dai due pannelli solari montati sulla sommità e dotati di accelerometri 3D digitali per monitorare in maniera costante la corretta inclinazione in relazione agli eventi atmosferici. Grazie a un accumulatore di energia, la stazione è in grado di lavorare anche al buoi o con cielo nuvoloso. Ci si chiederà: ma i costi? L'investimento, che comunque non sembra essere particolarmente impegnativo, può essere recuperato con le inserzioni pubblicitarie da inserire nell'apposito cilindro coassiale posto a poca distanza dalle piattaforme di ricarica. Quando si lascia il telefono a ricaricare (secondo Gallarati e Viganò 10 minuti di ricarica equivalgono a 1 ora di stand-by) è gioco-forza che si attenda nei pressi dello stesso e quindi l'inserzionista ha la certenzza matematica che il suo messaggio pubblicitario sarà letto dall'utente.  

Se a questo particolare "palo" si applicasse l'insegna della locale azienda di trasporto, ecco qua che la stazione di ricarica wireless per smartphone è diventata una fermata del bus e cittadini mentre sono in attesa possono ricaricare il cellulare. Se i ripiani di legno ove si poggiano gli smartphone per ricaricarli fossero grandi abbastanza da poter ospitare un piatto, prendere l'aperitivo o consumare un pasto veloce può avere anche una utilità... lavorativa.