Poca pubblicità e visti ancora lenti: la corsa verso il milione di cinesi

Numero di ingressi sul sito, il ministro Martina: "Giusto non darlo" di Luca Zorloni

 Il palazzo della Cina a Expo

Il palazzo della Cina a Expo

Milano, 22 maggio 2015 – La classifica del sito di viaggi low cost Qiong you la dice lunga sull’interesse della Cina per i viaggi in Italia. L’anno scorso tra le dieci località più cercate ce n’erano quattro nostrane: Roma (al quinto posto), Venezia (settima), Firenze (ottava) e Milano (decima). Quest’anno i riflettori sono puntati proprio sul capoluogo lombardo: gli operatori del turismo si aspettano che l’Esposizione universale catalizzi visitatori dal Paese di mezzo allo Stivale. L’obiettivo è che almeno un milione di cinesi varchi i cancelli di Expo e gli organizzatori dell’evento hanno espresso soddisfazione per la campagna vendite al di là della Grande muraglia. Le loro argomentazioni hanno persino convinto l’Unione europea a posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo delle impronte digitali per i visti da alcuni Paesi, tra cui la Cina. Una misura che avrebbe complicato le pratiche per la partenza.

Tuttavia, per gli operatori del settore c’è ancora da fare. A partire proprio dai documenti di viaggio, che pure in coincidenza di Expo dovrebbero essere rilasciati in tre giorni. L’ambasciata italiana in Cina ha comunicato di aver concesso nei primi tre mesi di quest’anno il 25% in più di visti rispetto ai 400mila dello stesso periodo dello scorso anno, ma per Giancarlo Dall’Ara, professore universitario e curatore di «Italy China Friendly» (una rete di strutture turistiche) "si può fare di più. C’è ancora una burocrazia che fa rallentare il rilascio dei vist"». Tanto che la proposta del docente è di "sospendere il visto dalla Cina per i mesi di Expo, come hanno fatto le destinazioni vicine che hanno avuto un boom".

Il secondo nodo è quello della pubblicità dello Stivale, specie sul web. Il sito Yidalinihao, creato dal Dipartimento per la competitività e lo sviluppo del turismo, dopo essere stato fuori uso per mesi perché in manutenzione, ora è una pagina nera con pochi link in italiano. Né è tradotto in cinese, come era stato inizialmente promesso, il portale Verybello.it, che promuove gli eventi in Italia per Expo. «I cinesi pianificano un viaggio verso l’Europa con 2-3 mesi di anticipo – spiega Dall’Ara –. Teoricamente l’obiettivo del milione a Expo è raggiungibile, ma dipende da molte variabili. Tra cui la promozione turistica». E i prezzi delle camere: i rincari hanno provocato una frenata iniziale dei tour operator, che sono andati in cerca di altre sistemazioni. Ieri Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura con delega a Expo, ha commentato la scelta di non fornire il numero degli ingressi sul sito di Rho: "Secondo me ha senso fare quello che abbiamo fatto: dare la piena dimostrazione che questo è un sito visitatissimo e che ci sono migliaia di persone ogni giorno, senza l’assillo quotidiano del numero alla fine della giornata. Ha senso chiedere a tutti una mano per concentrarsi invece sui contenuti".

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