Giovedì 18 Aprile 2024

Biglietti Expo, bene le vendite all’estero: «Ora assicuriamo turisti dall’Italia»

Il tour operator Uvet: «Abbiamo piazzato il 25% dei nostri ticket» di Luca Zorloni

SELFIE Turisti si fanno un autoscatto all’Ottagono (Newpress)

SELFIE Turisti si fanno un autoscatto all’Ottagono (Newpress)

Milano, 26 novembre 2014 - La stima sulla carta era che Expo avrebbe piazzato in Bangladesh al massimo 10mila biglietti di ingresso. Poi la vendita entra nel vivo e ieri, sul palco del Biz Travel Forum (il salone del turismo aziendale organizzato a Milano dal colosso dei tour operator Uvet American Express), Piero Galli, direttore generale eventi e intrattenimento di Expo 2015, deve correggere il tiro. Al rialzo. «Finora abbiamo venduto 100mila pezzi», che «potrebbero salire a 200mila». E nel frattempo, «i miei uomini sono in India – aggiunge il manager – a incontrare 290 tour operator». Il bilancio andrà fatto a consuntivo, il primo novembre 2015, per stabilire se Expo ha centrato l’obiettivo dei 20 milioni di visitatori. Al momento la società ha già staccato 7,5 milioni di ticket di ingresso, di cui circa 4,2 viaggiano su canali esteri. Attenzione però, si tratta di una vendita ai circuiti professionali: rivendite, tour operator, partner accreditati, che a loro volta devono piazzare i biglietti al cliente finale.

Galli spiega che anche questa seconda fase «sta andando bene, tanto che ci chiedono più biglietti», ma di numeri veri e propri ancora non ne snocciola. Si sbilanciano i padroni di casa di Uvet. «Abbiamo acquistato 500mila ticket, ne abbiamo già venduti il 25%», spiega il presidente del gruppo, Luca Patané, con l’opzione di salire a 600mila prevendite. Insomma, l’estero, nel bilancio di Expo spa, sta dando i risultati sperati. Tuttavia il grosso dei flussi turistici al sito espositivo arriverà dal mercato domestico: 13-14 milioni di visitatori sono italiani. «Possono essere anche un numero superiore – spiega Galli – ma stiamo lavorando per mettere in sicurezza questi numeri, perché sono i più a rischio». D’altronde, dall’esito della kermesse dipende l’uscita nel 2015 dell’industria turistica italiana dalla palude della stagnazione. Secondo l’indice viaggi di Uvet, la ripresa arriverà solo dal terzo trimestre del prossimo anno, trainata quindi dall’andamento dei primi mesi di Expo. Il tour operator americano, sponsor numero uno del Padiglione a stelle e strisce con due milioni di dollari di contributo, ha già prenotato un milione di posti letto, tanti quanto gli americani che conta di portare in Italia. Inoltre, entro fine anno chiuderà 18 accordi commerciali con altrettanti Paesi aderenti alla manifestazione (tra cui Washington) per organizzare viaggi e soggiorni delle delegazioni e alcuni appuntamenti al di fuori del perimetro di Expo. Per vendere la destinazione, i tour operator chiedono rassicurazioni sui lavori. Galli ha spiegato che i padiglioni tematici (i Cluster) saranno consegnati per gli allestimenti settimana prossima, quando sarà anche affidato l’appalto per la ristorazione nelle aree di servizio. E 14 buste sono arrivate per la gara di gestione dei chioschi-ristorante: nei prossimi giorni sarà nominata la commissione che le vaglierà.

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