"Cerco lavoro dopo Expo": contratti in scadenza, gli staff a caccia di offerte

I sindacati: vogliamo un'intesa con il ministero del Lavoro per i cinquemila interinali. Manpower lavora a un programma di ricollocazione

Passeggiata sotto le stelle lungo il viale principale di Expo il Decumano

Passeggiata sotto le stelle lungo il viale principale di Expo il Decumano

Milano, 15 settembre 2015 - A un mese e mezzo dalla fine di Expo, le migliaia di lavoratori «a termine» del sito iniziano a cercare un’occupazione per il post-evento. La scadenza è nota fin dall’inizio: il 31 ottobre la maggior parte delle 14mila persone che operano sul sito di Rho-Pero vedrà scadere il proprio contratto. La maratona è già cominciata e su Facebook alcuni lavoratori si sono auto-organizzati con una bacheca dove pubblicare le offerte delle aziende e i profili dei candidati. Settimane fa il dossier ricollocazione è arrivato anche sulle scrivanie dei sindacati. In particolare, le sigle del comparto interinale – Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp – stanno sondando il terreno con le agenzie di somministrazione e il ministero del Lavoro per mettere nero su bianco un’intesa sul futuro dei cinquemila contratti aticipi di Expo. Obiettivo: arrivare a una firma entro fine settembre.

«Vogliamo un accordo nazionale coinvolgendo anche gli enti bilaterali, che possono mettere i quattrini per sostenere i contratti di ricollocazione – spiega Maurizio Crippa, segretario di Nidil Cgil Milano e Lombardia –. Potrebbe diventare un modello a livello nazionale». Al momento l’unico tavolo già aperto riguarda i mille lavoratori della società Expo spa, tra i diretti e quelli somministrati da Manpower, che ha vinto l’appalto per il reclutamento dell’evento. «Il processo di ricollocazione non deve essere solo un tirocinio per fare bene un curriculum», avverte Marco Cillo della rappresentanza sindacale aziendale (rsa) Cgil di Expo spa. «La procedura riguarda ragazzi da tutta Italia e molti sono pronti per un’esperienza all’estero – aggiunge il collega Juri Sbrana –. Noi chiediamo non solo la formazione, ma un incontro con le aziende. Si inizia questa settimana e il lavoro proseguirà per tutto il 2016». La trattativa è in corso e i sindacalisti chiedono di mettere nero su bianco gli obiettivi minimi di ricollocamento, così da scongiurare «le perplessità manifestate da alcuni lavoratori che il percorso non si concretizzi a livello occupazionale», incalza Andrea Zubiaga, rsa Cgil Expo. 

Nell'ultimo mese e mezzo restano tuttavia molti problemi da risolvere anche per lo svolgimento dell’attività sul sito, a cominciare dai disagi denunciati da alcuni lavoratori dopo l’improvvisa impennata di visitatori a Rho-Pero, tra lunghe code anche agli accessi riversati allo staff e mancanza di posteggi. Nella lettera rivolta al commissario unico dell’evento, Giuseppe Sala, e pubblicata sulla piattaforma Change.org per le petizioni via internet, i dipendenti dei padiglioni chiedono: più tornelli, precedenza sulle navette, corsie preferenziali ai punti di ristoro, parcheggi gratis distribuiti nei Comuni limitrofi e l’assegnazione di biciclette per spostarsi all’interno.

L’altro fascicolo scottante riguarda gli oltre 700 pass negati dalla Questura di Milano per «motivi di sicurezza». Nelle scorse settimane la Cgil aveva depositato un esposto al Garante della privacy, che lo ha accolto, e ieri si è svolta l’udienza a Roma, «assenti Questura ed Expo», dichiara il sindacato su Twitter. Ora il Garante ha sessanta giorni per pronunciarsi, il verdetto è atteso entro i primi di novembre.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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