Il piccolo scalo bressese rischia un brusco stop
Bresso (Milano), 28 aprile 2015 - Potrebbe entrare in vigore già dal 29 aprile la No Fly zone sui cieli di Expo. Il provvedimento, inserito nei piani di sicurezza messi a punto dai tavoli tecnici della Prefettura di Milano, riguarderebbe una vasta area intorno al sito dell’esposizione. Un anello che, oltre alla città di Milano, avrebbe tre punti cardine: Monza e la Brianza a Nord, Origgio (Saronno) a Nord Ovest, e Settimo Milanese a Sud. Rimarrebbe escluso dal divieto di volo anche per gli aerei turistici il cielo sopra Linate. Un primo provvedimento potrebbe avere durata di un mese, prorogabile in seguito fino alla chiusura di Expo. Una decisione annunciata, non ancora ufficiale, ma non per questo meno dolorosa. Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, aveva parlato di provvedimenti di sicurezza «di vasta portata», all’indomani dell’inchiesta giornalistica di Fabrizio Gatti che poco più di una settimana fa aveva mostrato le falle della sicurezza di Expo, proprio a partire dal cielo e dalla permeabilità del piccolo scalo aereo di Bresso. Da Bresso, un piccolo aereo da turismo è in grado di raggiungere il sito di Rho-Pero in appena tre minuti.
Dall’aeroporto di Bresso arriva ora un grido d’allarme. La chiusura dei cieli nell’area milanese lascerebbe a terra tutti gli aerei scuola e quelli «turistici» per un tempo indefinito. «Una mazzata che potrebbe essere fatale – denunciano dall’Aeroclub Milano, lo storico club che fa base a Bresso –. L’entrata in vigore potrebbe essere così repentina da non consentirci nemmeno il decollo dei veivoli per riparare in altri aeroporti lombardi. Se continua il maltempo non saremo in grado di recuperare nemmeno un aereo». La scelta del prefetto potrebbe essere riconsiderata già a fine maggio guardando alle garanzie che nuove misure di sicurezza daranno rispetto al Campovolo.