Totosindaco, no di Micheli. Toti rilancia su Berlusconi

Il finanziere era tra i papabili del centrosinistra di Giambattista Anastasio

Silvio Berlusconi con Giovanni Toti (Ansa)

Silvio Berlusconi con Giovanni Toti (Ansa)

Milano, 2 aprile 2015 - Francesco Micheli toglie il suo nome dal novero dei possibili candidati sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni Comunali, in programma a maggio 2016. Sul versante opposto, Giovanni Toti rilancia la candidatura a primo cittadino di quel Silvio Berlusconi del quale lo stesso Toti è consigliere stretto e fidato, oltre ad essere, insieme a Mariastella Gelmini, il “reggente” di Forza Italia in Lombardia. Scene e parole da un «totosindaco». Che impazza, nonostante all’appuntamento con le urne manchi ancora più di un anno. Effetto, come ovvio, dell’annuncio proferito il 22 marzo scorso da Giuliano Pisapia: quel giorno l’attuale sindaco ha fatto sapere, come ormai noto, che non si ricandiderà. Da qui il fermento in cui versano il centrosinistra e il centrodestra milanesi, i contatti febbrili di queste settimane tra i partiti, le indiscrezioni sui presunti papabili allo scranno più alto di Palazzo Marino e le smentite, di rito e no.

La candidatura dell’ex premier a sindaco finora non ha trovato conferme ufficiali, anzi pare che lo stesso Berlusconi sarebbe deciso a puntare, piuttosto, sulla giovane e rampante Silvia Sardone, consigliera di Zona 2 distintasi in questi mesi per attivismo e vis polemica nei confronti dell’attuale Giunta comunale. Toti ieri non è però parso così negativo a proposito dell’eventuale candidatura del padre padrone di Forza Italia. Non manca di sottolineare che ad oggi l’ennesima discesa in campo di Berlusconi resta «una bella suggestione», vero. Però aggiunge: «Berlusconi sarebbe un grande sindaco di Milano, sarebbe il migliore e rappresenterebbe lo spirito della città. Bisogna vedere se lui ha quella intenzione, non ne abbiamo parlato e abbiamo ancora un anno. Credo – conclude Toti – che Forza Italia abbia, comunque, varie possibilità di esprimere un ottimo sindaco».

Finanziere nonché rappresentante del Ministero dei Beni Culturali nel Consiglio d’amministrazione della Scala per volere - pare - di Matteo Renzi e presidente di MiTo, il nome di Francesco Micheli come possibile candidato alle primarie del centrosinistra era circolato soprattutto tra gli Arancioni, nonostante la carta d’identità: Micheli oggi ha 78 anni. Ieri è stato il diretto interessato a fugare ogni dubbio: «Ringrazio chi ha sollevato questa ipotesi, che prendo come una carineria – scandisce il finanziere a margine della presentazione di Eataly ad Expo– ma credo nel primato della politica, quella vera. Ritengo che oggi la burocrazia sia molto complessa e che fare il sindaco sia un mestiere difficile. Per queste ragioni non sono della partita». giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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