Il lavoro si tinge di rosa, in aumento manager e imprenditrici

In Lombardia più probabilità di avere un capo donna

Donne imprenditrici

Donne imprenditrici

Milano, 3 marzo 2017 - Il lavoro si tinge sempre più di rosa in Lombardia. Le imprese femminili, infatti, danno circa 400mila posti di lavoro in regione su 2,3 milioni in Italia, di cui 135mila a Milano. Sono 155mila le imprese femminili con sede in Lombardia nel 2016, in crescita dell'1,2% in un anno, meglio della media italiana che si ferma al +0,7%. Milano è prima in regione con 52mila imprese seguita da Brescia (22mila) e Bergamo (17mila). Il capoluogo lombardo cresce del 2%, superato solo da Monza e Brianza (+2,7%), mentre in Italia, dove sono attive quasi 1,2 milioni di imprese femminili, Milano è seconda per numero di imprese dopo Roma (76mila). E' quanto emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2016.

"E' cambiata la realtà delle donne milanesi negli ultimi anni - dichiara Federica Ortalli, presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Milano -. C'è oggi una maggiore presenza nell'economia, accompagnata da una maggiore qualificazione delle imprenditrici femminili". Stando ancora ai dati dell'ente camerale, quasi un terzo delle imprese rosa (45mila) è attivo nel commercio, 22mila nelle attività di servizi alla persona, 17 mila nell'alloggio e ristorazione, 15mila nel manifatturiero. Discorso a parte per le quasi 20mila imprese femminili con titolari under 35 attive in Lombardia, che si dividono tra Milano (31%), Brescia (15%) e Bergamo (12%) e sono attive nei settori del commercio (4.840), alloggio e ristorazione (2.828), manifatturiero (1.249) e noleggio e servizi di supporto alle imprese (1.207). Le imprese femminili straniere sono concentrate a Milano, quasi una su dieci in Italia.

Ma anche l'artigianato si tinge di rosa come rivelano i dati dell'Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza sull'andamento della piccola imprenditoria femminile nel biennio 2014-2016. In particolare, il settore tessile-abbigliamento vede aumenti esponenziali di ditte con a capo una donna, sia tra le italiane che tra le straniere. Il confronto tra la prima e la terza città della Lombardia, Milano e Monza, stando ai dati dell'Unione artigiani, evidenzia come, mentre nel capoluogo le ditte individuali con titolare donna crescono in due anni del +4,7% (da 3848 a 4029), nella città di Teodolinda si va al ritmo  quasi doppio: +8,1% (da 320 a 346). Non solo. A Milano a una crescita del +19,9% delle imprenditrici di origine straniera (1.379 aziende al 31 dicembre 2016, contro le 1.150 del 2014), corrisponde un calo del -1,8% di quelle italiane (da 2.698 a 2.650). A Monza invece, crescono entrambe: +28,6% le straniere (erano 63 oggi sono 81); +3,1% le italiane (257-265).

In totale, fra le due città, l'Area Metropolitana e la Brianza, oggi sono ben 11.735 le imprese rosa contro le 11.297 di fine 2014, per una crescita media del +3,9%. Tra i mestieri, spicca il sorpasso, a Milano, del settore tessile-abbigliamento su quello dei servizi di pulizia, sia tra le italiane sia tra le straniere. Tra le aziende italiane artigiane al femminile resta saldo in testa alla classifica il settore dell'edilizia con 989 realtà (+2,5% nel biennio), mentre fra le straniere è proprio il tessile-abbigliamento a posizionarsi al top, superando la cura della persona (314 ditte attuali contro le 240 del 2014, +30,8%).

 

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