Milano sul podio dell’inflazione: in un anno stangata da 570 euro

L’associazione: "Tendenza malefica, consumi al palo"

Spesa

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Milano, 19 maggio 2017 - Inflazione «al galoppo» ad aprile a Milano. Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome, l’Istat registra per il mese scorso un aumento di prezzi su base annua, tutti in accelerazione rispetto a quelli registrati nel mese precedente. E Milano con un tasso del 2,4% (da +1,8% a marzo) diventa la terza città più cara d’Italia, dopo Bolzano (+2,6%) e Venezia (+2,5%): sale sul podio dei centri più grandi dove si sono rilevati incrementi dei prezzi consistenti. L’istituto di statistica, nella sua indagine nazionale sui prezzi al consumo, ha rivelato che il tasso di inflazione è tornato a correre, raggiungendo lo scorso mese l’1,9%, dall’1,4% di marzo. A provocare il rialzo consistente, in tutta la Penisola, sono stati i rincari per le tariffe di energia elettrica (+5,4%), gas naturale (+5,9%), oltre che per i trasporti (+5,5%). «La  crescita dei prezzi al dettaglio ad aprile è la più alta degli ultimi quattro anni e ha effetti diretti sulle famiglie, determinando una stangata pari a 570 euro a nucleo famigliare su base annua», denuncia il Codacons. A Milano, dove il tasso d’inflazione è superiore al 2%, la «sberla» sarà ancora più forte. Il presidente dell’associazione dei consumatori, Marco Maria Donzelli, spiega perché è preoccupato: «Un’inflazione è “benefica” quando è effetto del rilancio dei consumi. Se aumenta la domanda, si verifica un rialzo del costo dei beni per i quali c’è maggiore richiesta. Ma in questo caso ci troviamo di fronte ad una forma “malefica” di inflazione. La domanda non è infatti salita ma i prezzi sono aumentati lo stesso, per l’incremento fortissimo del comparto dell’energia che ha effetti a cascata su tutti i settori, specie sui trasporti».

Conseguenze per la gente comune? «Le famiglie ne usciranno ancora di più impoverite e la propensione ai consumi risulterà ulteriormente depressa». Il presidente dell’associazione dei consumatori punta il dito contro «l’alta tassazione che erode sensibilmente la capacità di spesa dei consumatori. In America si parla di un abbassamento sensibile delle tasse nei confronti delle aziende. In Italia invece ci sono così tanti balzelli da vincolare il Paese ad una dimensione “minuta” dei consumi». Come rilanciare allora l’inflazione “dal volto buono”? L’avvocato Donzelli ha le idee chiare: «Solo diminuendo la pressione fiscale si garantirebbe maggior profitto alle imprese e aumenterebbero le assunzioni di personale. Così ripartirebbero anche i consumi e l’economia italiana tornerebbe a crescere. Bisogna però agire sulla spesa pubblica che non è, a nostro giudizio, gestita correttamente. Solo da noi succedono scene come quella che abbiamo denunciato alla Corte dei Conti: Belen Rodriguez scortata da quattro carabinieri all’uscita dal Tribunale di Milano, per il processo a Fabrizio Corona. Un esempio lampante di come i nostri soldi siano spesi male. Per noi sarebbe stato sufficiente un solo militare quel giorno. Gli altri tre? Li avremmo mandati in Stazione Centrale, a fare controlli sul traffico di droga».

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