La Milano che produce s’accende per Ema: "Saremo la sua nuova casa"

Gigantesca vetrofania a Palazzo Gio Ponti, sede di Assolombarda

Carlo Bonomi davanti a Palazzo Gio Ponti con la vetrofania pro Ema (Omnimilano)

Carlo Bonomi davanti a Palazzo Gio Ponti con la vetrofania pro Ema (Omnimilano)

Milano, 12 ottobre 2017 -  Industria e commercio assieme per sostenere la candidatura di Milano ad ospitare l’Ema, l’Authority europea in partenza da Londra dopo la Brexit. L’iniziativa prevede un’immagine con lo skyline della città e la scritta "Milano: a Bright New Home for the European Medicines Agency" ("Una nuova sede brillante per l’Agenzia europea del farmaco") sulla facciata di Palazzo Gio Ponti, sede di Assolombarda.

Si tratta di una vetrofania di 250 metri quadri. A Palazzo Giureconsulti e Turati, sedi della Camera di Commercio, vengono esposti due manifesti della candidatura. Invece la Confcommercio illumina di blu Palazzo Castiglioni e c’è uno striscione all’ingresso. La grafica sarà esposta sui quattro edifici fino al 20 novembre, quando verrà resa nota la decisione dei Ventisette sulla città europea che s’aggiudicherà la futura sede dell’Agenzia europea del farmaco. «Vogliamno fare squadra e sostenere con un’unica voce la candidatura di Milano per Ema», ha detto il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi. «Milano – ha aggiunto – ha tutti i numeri per vincere questa sfida e, negli ultimi anni, ha dato prova di saper fare grandi cose». E il crescente grado di attrattività della città, secondo il presidente degli imprenditori, è testimoniato dai numeri: «A Milano hanno sede 3.600 multinazionali estere e qui si concentra il 40% dei nuovi investimenti greenfield diretti in Italia». Sulle scienze della vita «Milano sta costruendo uno degli assi del proprio sviluppo, grazie al sistema di università e centri di ricerca. Ema sarebbe uno straordinario moltiplicatore di opportunità». Per Bonomi «sarebbe bello che sul Pirellone ci fosse una vetrofania: Ema, questa è la tua casa».

Da parte sua il presidente della Camera di commercio e di Confcommercio Milano, Carlo Sangalli, ha sottolineato: «La nostra città ha 3 importanti carte da giocare: il Pirellone, possibile sede di Ema; la posizione strategica e una capacità di accoglienza straordinaria grazie alle imprese della ricettività, del turismo e dei servizi, diffuse sul territorio. Vincere significa moltiplicare le opportunità e consolidare il prestigio internazionale di Milano». Sangalli sostiene che, come accaduto con l’Expo, bisognerebbe installare «in piazza San Babila un orologio per segnare il countdown, il tempo che manca al verdetto del 20 novembre». Il segretario di Confommercio Milano, Marco Barbieri, ha fornito alcuni numeri: «È Stato stimato che l’arrivo di Ema porterà 60 milioni di euro di incremento dei consumi in un anno». E ancora «70 milioni di euro all’anno come ricadute e di indotto per tutto il settore della ricettività». Inoltre «nel raggio di 3 chilometri intorno a Palazzo Pirelli ci sono 183 alberghi, da 3 a 5 stelle, e questi cubano circa 16.500 camere. Se riduciamo il raggio a un chilometro, abbiamo circa il 48% di questi numeri». 

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