Consulente "demansionato" per le prese in giro sul web: lui fa causa al blogger "spiritoso"

L'ex allenatore e procuratore Giampiero Hruby avrebbe fatto causa al blogger Matteo Refini: "Mi ha dato del menagramo e così ho perso il mio lavoro" di Gabriele Gabbini

Giampiero Hruby (in camicia bianca) con Sergio Scariolo

Giampiero Hruby (in camicia bianca) con Sergio Scariolo

Milano, 17 settembre 2014 - "Menagramo d'un menagramo": difficile difendersi, se non con un sorriso, dalla fantozziana accusa di essere un autentico talismano porta sfortuna, soprattutto nel mondo dello sport, da sempre carente di autoironia ed ebbro invece di superstizioni e paure. E allora, per vendicare l'orgoglio ferito, si può arrivare perfino a una causa, perché a volte anche una semplice battuta può causare ''sofferenza e imbarazzo'' e, di conseguenza, dei danni che non sono solo morali, ma anche e soprattutto patrimoniali. E' quanto sarebbe accaduto Giampiero Hruby, noto volto della pallacanestro italiana, e a un blogger, Matteo Refini, la cui ironia sul web, come riportato dall'agenzia Ansa, potrebbe costargli fino a 145mila euro. Il motivo? Le battute e le spiritosaggini di un semplice tifoso autore del blog "Io e l'Olimpia" sarebbero responsabili della perdita di contratti importanti per Hruby con l'EA7 Olimpia Milano e Dan Peterson

Fuoco alle polveri (metaforicamente, s'intende) il prossimo 23 settembre allora, quando, sempre stando all'Ansa, dovrebbe partire il processo che vedrebbe tra le prove principali anche una lettera firmata dall'ex presidente Olimpia Livio Proli, che sarebbe allegata all'atto di citazione, in cui l'allora numero uno biancorosso spiegherebbe che sarebbero state proprio le ''infamanti derisioni e/o sarcastiche ironie'' apparse negli ''imbarazzanti articoli'' di Matteo Refini ad aver convinto la società meneghina nell'agosto del 2013 a rivedere il contratto di consulenza stipulato con Hruby, proponendogli altresì ''altro incarico con minore visibilità''. ''Pur non condividendo un solo rigo di quanto pubblicato'', avrebbe sottolineato Proli ''il prestigio del gruppo, oltre ai prioritari valori dei messaggi diffusi, non può prescindere da ciò che in concreto, colpevolmente o meno, viene recepito da appassionati, addetti ai lavori e semplici tifosi'', riporta l'Ansa.

Simile sarebbe il discorso anche nel caso dell'indimenticabile allenatore e commentatore Dan Peterson, del quale Hruby avrebbe dovuto gestire gli interessi sportivi. In una mail infatti l'italo(d'adozione)-americano (di nascita) avrebbe scritto di essere "molto preoccupato per la mia immagine e la mia carriera a causa del dispregio della tua reputazione (iattura, malocchio, ecc.) che, purtroppo, con costanza preoccupante, ti è arrivata su uno dei siti internet più importanti per quanto riguarda la pallacanestro italiana e questa zona in particolare, ioelomlimpia.com, con articoli firmati da Matteo Refini''.

A difendere l'ex allenatore e poi procuratore Hruby ci sarebbe l'avvocato Enrico Cassì, che citerebbe inoltre le recenti sentenze della Cassazione in tema, ricordando ''la straordinaria ed oggettiva invasività della superstizione nello sport''. ''L'accostamento alla iattura e al malocchio è il più vile e devastante degli attacchi personali dal quale peraltro è impossibile difendersi'', rende noto l'Ansa. Attacco che sarebbe stato reso ancor più gravi dalle straordinarie possibilità di diffusione fornita dal web.

Pronta sarebbe stata allora anche la replica degli avvocati Vanni Ribechi e Pietro Cafagna, legali di Matteo Refini, che stando all'agenzia stampa avrebbero indicato i documenti dell'EA7 e di Peterson come ''chiaramente confezionati ad hoc e a posteriori, appositamente per l'odierno contenzioso". Insomma, stando all'Ansa si tratterebbe nient'altro che di ''una cortesia'' di Proli e Peterson, come dimostrerebbero le date dei documenti e le mansioni che Hruby ha continuato a svolgere. Lungi dall'essere onorato della qualifica di essere "uno dei siti più importanti della pallacanestro italiana" poi, Refini avrebbe fatto sapere tramite i suoi legali che "Io e l'Olimpia e' semplicemente il blog personale di un tifoso, e non una testata giornalistica, ben lontano dal poter essere definito 'il piu' importante portale della pallacanestro italiana'', per non parlare del fatto che ''l'accezione "menagramo d'un menagramo", chiaramente ironica, non è mai riferita a Hruby'', ma sarebbe solo una simpatica citazione de "il secondo tragico Fantozzi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro