Giovedì 18 Aprile 2024

Prostituzione e spaccio di droga, sgominata banda albanese: 12 arresti

Indagine partita dalla segnalazione di una prostituta romena. La banda esigeva un "affitto" per il posto occupato lungo la strada in viale Piceno. Gang di criminali di seconda generazione, ha ereditato la zona di Lambrate dai padri albanesi. Sequestrati 900 chili di droga

Prostituzione (immagine d’archivio)

Prostituzione (immagine d’archivio)

Milano, 18 dicembre 2014 - La squadra mobile della Polizia di Milano ha sgominato una gang dedita allo sfruttamento della prostituzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. A conclusione delle indagini, iniziate nell'aprile scorso, gli agenti hanno arrestato 12 persone, tutte di nazionalita' albanese, e hanno sequestrato 900 chilogrammi di droga. 

L'indagine è iniziata ad aprile dopo che una prostituta romena ha denunciato alla polizia di essere stata avvicinata da una banda di albanesi per il pagamento della postazione occupata per prostituirsi in zona Lambrate. Una sorta di pretesa territoriale che parte da lontano, dai padri (o comunque dai parenti più anziani) degli arrestati le cui famiglie gestiscono da anni i marciapiedi della città nella zona di Lambrate e hinterland. Questo «diritto» è poi passato in eredità alla nuova generazione, per questo il nome dell'operazione della polizia è «Nuovo corso». Gli investigatori hanno scoperto che la banda, composta da persone di età compresa tra 21 e 29 anni, a esclusione di un 51enne e un italiano di 48, aveva preso le consegne della prostituzione e aveva reinvestito i guadagni con l'acquisto di droga. Il 14 maggio scorso gli agenti hanno bloccato sull'autostrada di Roma un carico di 40 chili di marijuana (parte di un acquisto di 150) e dalle indagini conseguenti la squadra mobile di Roma ha trovato pochi giorni dopo a Fiumicino hanno scoperto un box con altri 860 chili. Il tutto per un milione e 200mila euro. Era di cento euro a sera, invece, la tassa chiesta alle prostitute per occupare il marciapiede. Oppure di 200 euro a settimana con percentuali sulle prestazioni. Le donne, 4 albanesi e due marocchine, erano prostitute consenzienti e lavoravano a Lambrate e a Carpiano.

La prostituzione spesso non era coatta, ma si tratta comunque di sfruttamento. Esistono intercettazioni in cui le donne chiedevano di sospendere la loro attivitâ per la pioggia forte ricevendo una perentoria risposta negativa. Le zone controllate dalla banda, "ereditate" dalle generazioni precedenti della famiglia stessa, assieme all'attività criminale, sono quella di via Porpora - Teodosio, a Milano, oltre ad altre disseminate tra Bresso e Carpiano, lungo la strada Binasca. La segnalazione che ha fatto partire le indagini riguardava perô viale Piceno, a Milano, e l'autrice non sarebbe tra le vittime. La sua testimonianza aveva trovato corrispondenza con le lamentele dei residenti del quartiere relative alla quotidiana e numerosa presenza di prostitute.

Oltre ai 12 arrestati ci sarebbero altre persone indagate perché destinatarie di somme di denaro: l'affitto pagato a loro versato in quanto proprietari di posti su strada utilizzati dalle prostitute. Solo tre sono gli over 40, gli altri 9 sono la seconda generazione, tutta tra i 20 e i 30 anni, che ha preso in mano sia lo sfruttamento della prostituzione sia il traffico di stupefacenti, facendone evolvere le modalità. Residenti a Milano e dintorni, chi in viale Monza, chi a Desio o a Segrate, gli stranieri fermati provengono dall'Albania Centrale o dall'area di Valona. Il 51enne italiano, seppur palermitano, avrebbe forti affinitá con pregiudicati calabresi.