Droga, ladri per comprarsi le dosi: la vita bruciata dei ragazzini perduti

A 15 anni già sniffano. E chi non ha soldi ruba o diventa spacciatore di NICOLETTA PISANU

Hashish (foto repertorio - Germogli)

Hashish (foto repertorio - Germogli)

Milano, 29 maggio 2016 - Quando la paghetta non basta, rubano. Denaro sottratto ai portafogli dei genitori per pagare lo spacciatore e avere la dose. Senza guadagni è difficile soddisfare la propria tossicodipendenza, gli studenti spesso non lavorano e per drogarsi devono quindi procurarsi i soldi in modo alternativo. Tra i clienti delle grandi piazze di spaccio come il parco delle Groane, ma anche dei pusher sotto casa, si notano sempre più volti sbarbati e spalle esili che portano zaini colmi di libri: «Nell’ultimo anno abbiamo registrato un aumento di adolescenti coinvolti, le famiglie ci chiedono aiuto – racconta Loredana Moreni di Anglad Milano, parte della rete della comunità di San Patrignano –. Quindicenni pesantemente dipendenti. Per loro il primo contatto con la droga avviene a scuola, all’oratorio, nei centri di aggregazione. Molti dicono che iniziano per non sentirsi esclusi». Il fenomeno coinvolge ogni età: «La droga è democratica. Il tossico è il ragazzo delle medie, l’universitario, il professionista quarantenne», aggiunge Moreni. Oltre alla cannabis, anche la più costosa coca si è diffusa tra i giovani «e a Milano è tornata anche l’eroina. Le famiglie poi non sottovalutino l’alcol. Bisogna chiedersi il perché di questa cultura dello sballo, i motivi che spingono ad assumere le sostanze», commenta Moreni. Se non commettono furti e non hanno una grande disponibilità di denaro dalla loro, tanti diventano pusher. Piazze piccole, spesso solo un giro di conoscenti. Quanto basta per potersi permettere le dosi. Oppure preferiscono «mettersi d’accordo tra amici e acquistarne un po’ di più insieme per rivederne una parte e poi dividersi gli introiti», spiega la volontaria. Ci sono poi i cavallini, i giovani corrieri che lavorano per pusher più navigati, in cambio della fornitura personale. La scelta della sostanza varia a seconda del bisogno che si pensa di soddisfare. I dati provvisori dell’attività della Polizia in Lombardia nel 2016, basati sulle quantità sequestrate e disponibili nella banca dati sul sito dell’istituzione, permettono di delineare una mappa della diffusione per ogni provincia.

Nel primo trimestre di quest’anno a Bergamo sono stati sequestrati quasi 8 chili di marijuana e 6,5 chili di cocaina. A Brescia 24 chili di coca e circa 14 chili di marijuana, oltre a 24 piante di canapa. A Como più diffusa la marijuana, con 11 chili sequestrati, a Cremona la coca, a Lecco torna in auge l’Lsd, con oltre 5mila francobolli sequestrati a marzo, invece a Lodi la Polizia ha ritirato in tre mesi un chilo di fumo. In provincia di Monza-Brianza più diffusa la marijuana con 19 chili di erba ritirati e 29 piante di canapa, ma sono stati sequestrati anche 8 chili di hascisc. Marijuana più diffusa anche a Mantova, con 138 chili e quattro piante sequestrati, a Pavia la coca, a Sondrio l’hascisc. A Varese, dove le quantità di materiale sequestrato sono spesso importanti per la presenza dell’aeroporto di Malpensa, su 328 chili di droga sequestrata, 20 sono di coca, 15 di hascisc e 7 di marijuana. A Milano i dati raccontano di quanto la coca sia diffusa, con 45 chili sequestrati, ma anche l’erba con 35 chili e 193 piante di canapa, ma la più sequestrata fino a marzo è stata l’hascisc con 1253 chili. E non mancano le nuove droghe, che incuriosiscono e sono semplici da assumere. Facile, come farsi male. (2 - Continua)

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro