Mercoledì 24 Aprile 2024

Le imprese del dottor B., stimato medico di base e "sorvegliato speciale"

Il dottor B., che probabilmente il suo mestiere lo sa fare, nel corso degli anni è incappato però in una serie di disavventure di tipo giudiziario, alcune concluse altre no, che hanno spinto la questura di Milano a proporre per lui la misura preventiva della sorveglianza speciale di Mario Consani

Un medico, foto generica

Un medico, foto generica

Milano, 28 gennaio 2015 - Il dottor B. è un medico di base specializzato in medicina dello sport. Gestisce un avviato studio alle porte della metropoli e ha più di mille assistiti. Probabilmente è anche bravo, ma da qualche giorno - e per un anno - sarà un “sorvegliato speciale”. Non può uscire di casa dopo le nove di sera e prima delle sette di mattina, e nemmeno allontanarsi dal comune dove dimora senza prima avvertire la polizia. Non può partecipare a riunioni pubbliche né «trattenersi in osterie, sale giochi, discoteche e simili locali». Così gli ha ordinato il tribunale, sezione autonoma misure di prevenzione. Perché il dottor B., che probabilmente il suo mestiere lo sa fare, nel corso degli anni è incappato però in una serie di disavventure di tipo giudiziario, alcune concluse altre no, che hanno spinto la questura di Milano a proporre per lui la misura preventiva della sorveglianza speciale. A metà degli anni ’90, il dottor B. risultò tra i medici che erano nel libro paga del professor Giuseppe Poggi Longostrevi: spediva i propri pazienti a far esami anche inutili nelle cliniche di quel luminare e subì una condanna per corruzione a 2 anni e 7 mesi, quasi subito condonata. Ma è dal 2006 in poi che è cominciato lo stillicidio: una condanna definitiva per maltrattamenti in famiglia e lesioni, una successiva per truffa e poi una per simulazione di reato e una per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Poi ci sono i processi in corso con le accuse più svariate, da quella di aver falsificato un atto pubblico inserendovi una postilla per ottenere un finanziamento personale, al furto di ricette in bianco poi firmate con il nome di un collega; dalla truffa ai danni dei responsabili di una società cui avrebbe consegnato assegni “taroccati” come pagamento di un quadro, a quella di essersi fatto consegnare i documenti di una signora poi utilizzati per tentare di mettere in regola 4 extracomunitari con falsi contratti di lavoro.

Fino all’accusa di aver pubblicato su un sito Internet - ma spacciandosi per un’altra persona, una biologa nutrizionista - un’offerta commerciale per test del dna, finalizzata alla predisposizione di una rigorosa dieta alimentare, «utilizzando in realtà – scrive il tribunale – un esame su di lui effettuato dalla stessa dottoressa, con conseguente e successiva alterazione del referto» con «finalità di arricchimento personale». Non bastasse, è anche indagato perché avrebbe rilasciato certificati di idoneità all’attività sportiva in modo irregolare. Nonostante tutto, il dottor B., 53 anni, continua a fare il medico di base, probabilmente stimato. Dal suo Ordine professionale ha ricevuto una censura e anche la radiazione, che poi però è stata annullata per vizio di forma.