Studente precipita dal quinto piano e muore, l'avvocato: "Il racconto dei compagni non sta in piedi"

"Nell’ambito dell’indagine difensiva fatta per conto della famiglia appare che ad un certo punto tutto si blocca intorno alle 5. I ragazzi che ho sentito ricostruiscono i fatti fino ad un certo punto, poi tutto si ferma perché tutti fanno dell’altro" FOTO - Tragedia in hotel a Bruzzano / La vittima Domenico Maurantonio

L'hotel Da Vinci dove precipitando è morto Domenico Maurantonio

L'hotel Da Vinci dove precipitando è morto Domenico Maurantonio

Milano, 26 maggio 2015 - Un incontro per coordinare le indagini sulla morte di Domenico Maurantonio - lo studente padovano che lo scorso 10 maggio è precipitato dal quinto piano dell’hotel dove era ospite con la classe per una gita ad Expo - si è tenuto martedì mattina tra il pm di Milano Claudio Gittardi, i consulenti da lui nominati e la polizia giudiziaria. Nel corso della riunione, da quanto si è saputo, è stato in particolare fatto il punto sugli esami medico legali, tossicologici e genetici disposti dalla Procura per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto durante la notte e le prime ore della mattina precedenti la tragedia. Esami di cui non ci sono ancora evidenze significative. Pm, consulenti - Giulio Giovannetti, Luca Sironi e Marzio Capra - e pg avrebbero infatti deciso di dare la "precedenza" agli accertamenti tossicologici e medico-legali e avrebbero stabilito quali sono i reperti prelevati durante l’autopsia sul corpo del 19enne su cui concentrare immediatamente le analisi per avere risultati certi.

Risultati che, nel giro di una settimana, dovrebbero portare a capire con maggiore precisione quanto quella sera Domenico abbia bevuto, se ha assunto droga e/o lassativi. Inoltre gli accertamenti medico-legali dovrebbero indicare con maggior esattezza l’ora della morte, al momento collocata tra le 5.30 e le 7. Più tempo, invece, sarà necessario per gli esiti degli esami genetici. Intanto gli investigatori stanno lavorando sul contenuto delle chat e degli sms dei cellulari sequestrati venerdì scorso ad alcuni compagni di classe, quelli a lui più legati, di Domenico. Altri compagni, quelli meno vicini e meno amici del 19enne, saranno sentiti nelle prossime ore a Padova dagli uomini della Squadra Mobile milanese.

"IL RACCONTO DEI COMPAGNI NON REGGE" - "Nell’ambito dell’indagine difensiva fatta per conto della famiglia appare che ad un certo punto tutto si blocca intorno alle 5. I ragazzi che ho sentito ricostruiscono i fatti fino ad un certo punto, poi tutto si ferma perché tutti fanno dell’altro. Una ricostruzione che proprio non sta in piedi". Lo afferma l’avvocato Eraldo Stefani, il legale nominato dai genitori di Domenico. "I ragazzi - aggiunge - danno la percezione di una certa sicurezza a prima vista, in realtà si tratta di una sicurezza solo apparente, indice di fragilità, per lo più perché quell’albergo ha una modesta insonorizzazione. Questo significa che è inverosimile che nessuno abbia sentito nulla".

"La mia preghiera - torna a dire Stefani - è che questi ragazzi portino il più possibile a completezza le loro narrazioni, perché ogni giorno che passa getta ulteriori ombre su questa vicenda". Stefani svela un’altra circostanza. "Sempre nell’ambito delle indagini difensive ho scoperto che la classe si è incontrata fuori dalla scuola in un ambiente privato subito dopo la tragica gita. Di certo in questa indagine devono essere 'attenzionatI' i ragazzi, ma anche i professori, la scuola nel suo insieme, le istituzioni al di sopra della scuola e i genitori dei ragazzi". "Si tratta - conclude il legale - di giovani prossimi alla maturità, un esame per il quale devono evidenziare valori di senso civico, cultura della legalità, senso di giustizia e valore dell’amicizia. Gli amici veri di Domenico devono fare di tutto per aiutare investigatori. Non è verosimile quanto è emerso fino ad oggi. Questi ragazzi diano una vera dimostrazione della loro maturità".

UN GRUPPO SU FACEBOOK - Un gruppo dal titolo «Vogliamo verità e giustizia per Domenico Maurantonio» è stato aperto poche ore fa su Facebook. Già quasi 300 le persone che ne fanno parte, amici della famiglia Maurantonio ma anche utenti da tutta Italia che non conoscevano Domenico e sono rimasti colpiti dalla tragica morte del 19enne padovano. Tra i post, diversi sono quelli che chiedono provvedimenti per quei compagni di classe che sanno cosa è accaduto quella tragica notte ma non avrebbero ancora parlato. 

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