Studente precipita dal quinto piano dell'hotel e muore: folla ai funerali di Domenico. Il padre: "Era il mio eroe"

Il parroco: "Ci sentiamo tutti piccoli di fronte a un fatto come questo. Deve emergere la verità nascosta. Solo con la verità c’è futuro e libertà". Il padre: "Tutti abbiamo un debito di verità e coscienza nei confronti di Domenico". Ore decisive per le indagini. Uno degli insegnanti: "I compagni si sono subito sottoposti volontariamente all’esame del Dna" FOTO - Tragedia in hotel a Bruzzano / La vittima è Domenico Maurantonio

Domenico Maurantonio

Domenico Maurantonio

Milano, 15 maggio 2015 - Proseguono a ritmo serrato le indagini sulla tragedia di Domenico Maurantonio (FOTO), lo studente padovano di 19 anni precipitato tra sabato e domenica dal quinto piano dell'hotel Da Vinci di Milano (FOTO) in cui alloggiava con la sua classe in attesa di visitare il sito di Expo. Venerdì mattina, a Padova, una folla di ragazzi e parenti si è radunata per partecipare ai funerali del 19enne. Tantissimi soprattutto i giovani, i compagni di classe del Liceo scientifico Nievo che hanno voluto dare l'ultimo saluto allo studente.

"Ci sentiamo tutti piccoli di fronte a un fatto come questo", ha esordito il parroco della chiesa di Altichiero all’arrivo del feretro di Domenico. La bara coperta di fiori è entrata puntualmente alle 10.30 nella chiesa per una cerimonia composta, come richiesto dal parroco che celebra l’ultimo saluto. Gremita all’inverosimile la chiesa per la funzione. "Se tutta la verità è uscita bene, se ce n’è ancora di nascosta sotto il magone e la paura speriamo che la si lasci uscire al più presto, per quanto male possa fare, perchè solo con la verità c’è futuro e libertà", ha detto il parroco don Lorenzo, durante l’omelia.

"Tutti abbiamo un debito di verità e coscienza nei confronti di Domenico. Era il mio amico, il mio eroe. Mi prendeva in giro perchè ero troppo vecchio, ma lui ci ha lasciato troppo giovane. Per raccontarlo mi ci vorrebbero 19 anni, non so se avrò la forza di andare avanti", ha detto Bruno Maurantonio, il padre del ragazzo che ha voluto ricordare il figlio, parlando dall’altare al termine dei funerali. "Ha lasciato qualcosa di importante - ha aggiunto - che noi dobbiamo portare avanti".

PER INDAGINI ORE DECISIVE - Queste sono ore decisive nelle indagini per la morte di Domenico. Le prime indicazioni dai reagenti delle analisi biochimiche, i cosiddetti esami tossicologici, potrebbero infatti già fornire alcune prime indicazioni nel pomeriggio, o al più tardi domani o lunedì mattina. Secondo quanto appreso dagli investigatori non è ancora possibile affermare che a Domenico Maurantonio sia stata somministrata una sostanza. La polizia non lo esclude, ma in certi casi anche una forte assunzione di alcol specie se avvenuta in tempi ristretti o a stomaco vuoto, potrebbe provocare gli stessi effetti intestinali che sono stati rilevati sul luogo della morte. Oppure aver acuito l’effetto di una qualche sostanza davvero messa di nascosto, di cui però allo stato non c’è traccia.

La presenza di residui alcolici in stomaco e intestino, inoltre, sarebbe stata confermata dall’autopsia. È probabile quindi che nell’arco di poche ore si possa inquadrare meglio l’accaduto. Intanto il capo della Squadra Mobile, Alessandro Giuliano, ribadisce che «al momento non ci risulta che sia stato somministrato del lassativo a Domenico Maurantonio né abbiamo mai parlato di un simile medicinale. A maggior ragione smentiamo che sia stato identificato chi lo ha versato», ha confermato che gli interrogatori dei compagni di classe e degli amici dello studente morto proseguiranno anche oggi.

"RAGAZZI SOTTOPOSTI TEST DNA" - I compagni di classe di Domenico, sentiti in questi giorni dagli investigatori, si sarebbero sottoposti volontariamente al test del Dna, "perchè non hanno nulla da nascondere". Lo ha riferito oggi, al termine dei funerali dello studente 19enne, uno degli insegnanti che aveva accompagnato le classi nella gita a Milano. "È difficile capire cosa sta passando per la testa dei ragazzi di fronte a questo lutto - ha detto il docente, a conclusione della cerimonia funebre -. Di certo loro hanno detto tutto quello che sapevano agli investigatori e la verità verrà fuori. Si sono subito sottoposti volontariamente all’esame del Dna".

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