Evasione fiscale per Dolce & Gabbana, la Cassazione forse slitta

«La Cassazione? Non ha ancora fissato l’udienza», spiega uno dei legali di Dolce&Gabbana. Così a tre giorni dalla data in cui secondo la Procura milanese scatterà la prescrizione per una parte del reato contestato ai due stilisti, già condannati anche in appello per evasione fiscale, la sezione feriale della Suprema Corte potrebbe non riunirsi nel tempo utile calcolato dall’accusa di Mario Consani

Gli stilisti Dolce e Gabbana (Newpress)

Gli stilisti Dolce e Gabbana (Newpress)

Milano, 25 agosto 2014 -  «La Cassazione? Non ha ancora fissato l’udienza», spiega uno dei legali di Dolce&Gabbana. Così a tre giorni dalla data - 28 agosto - in cui secondo la Procura milanese scatterà la prescrizione per una parte del reato contestato ai due stilisti, già condannati anche in appello per evasione fiscale, la sezione feriale della Suprema Corte (quella aperta anche in agosto per le questioni urgenti) potrebbe non riunirsi nel tempo utile calcolato dall’accusa. Eppure la Corte d’appello di Milano, a metà giugno, aveva disposto la corsia d’urgenza con un’ordinanza contro cui la difesa aveva fatto ricorso senza successo. I pm Laura Pedio e Gaetano Ruta avevano calcolato che la prescrizione sarebbe caduta il 28 di agosto per uno dei due capi di imputazione del processo chiuso finora con condanne passate dai 20 mesi del primo ai 18 mesi del secondo grado (pene sospese) proprio perché già era intervenuta la prescrizione per una delle due annualità di dichiarazione dei redditi oggetto del procedimento.

La vicenda riguarda la società lussemburghese Gado, controllata dai due stilisti Stefano Gabbana e Domenico Dolce, creata proprio per acquistare e gestire i loro marchi ma ritenuta dai giudici una società di fatto italiana anche se con vestito estero. Così era scattata l’accusa di omessa dichiarazione dei redditi e la polemica con il Comune di Milano dopo la condanna. Ora però il timbro della Cassazione, che potrebbe chiudere la vicenda processuale (ma anche riaprirla), difficilmente arriverà entro tre giorni. Altrettanto difficile però che la Suprema Corte lasci cadere in prescrizione una parte del processo dopo essere stata “allertata” per tempo dai colleghi milanesi. La spiegazione più semplice, allora, potrebbe essere che i giudici romani abbiano riletto carte, ricorsi e memorie e si siano convinti che la prescrizione non scatterà giovedì ma in una data successiva (per la difesa questo accadrebbe il 31 ottobre). In quel caso non ci sarebbe più l’urgenza di un intervento della sezione feriale e Dolce & Gabbana potrebbero essere giudicati con calma nei prossimi mesi da una della normali sezioni della Corte.

Mario Consani

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