Mercoledì 24 Aprile 2024

Sopralluogo in via Bergomi: la corte del degrado e la vita difficile tra topi e rifiuti

Dietro la facciata scrostata e pericolante c’è una situazione ancora più precaria di quella che si potrebbe immaginare. Eppure già l’esterno, con i grossi topi che corrono da un balcone all’altro, non lascia troppo spazio all’immaginazione. Quella del palazzone all’angolo tra via Bergomi e via Marconi è una storia di degrado e incuria ormai vecchia e radicata di Laura Lana

Sopralluogo nel palazzo di via Bergomi

Sopralluogo nel palazzo di via Bergomi

Sesto San Giovanni, 28 novembre 2014 - Dietro la facciata scrostata e pericolante c’è una situazione ancora più precaria di quella che si potrebbe immaginare. Eppure già l’esterno, con i grossi topi che corrono da un balcone all’altro, non lascia troppo spazio all’immaginazione. Quella del palazzone all’angolo tra via Bergomi e via Marconi è una storia di degrado e incuria ormai vecchia e radicata. Ieri, per tutta la mattina, gli agenti della polizia di Stato e della polizia locale hanno eseguito un’operazione di identificazione dei residenti. Famiglie per lo più sudamericane, con contratto di affitto. Quattro stranieri senza permesso di soggiorno sono stati portati in commissariato.

Sopralluogo nel palazzo di via BergomiOltre a registrare i locatari, le forze dell’ordine sono entrate nello stabile per una verifica puntuale. Un’ispezione appartamento per appartamento. Un viaggio nell’ordinario degrado di via Bergomi. Tra situazioni di sovraffollamento, odori nauseanti e rifiuti nelle zone comuni. Panni sporchi tra le porte di ingresso, topi morti e vivi, piccioni nelle stanze. Più e più volte gli agenti per passare hanno dovuto scavalcare cumuli di rifiuti.

Una situazione di precarietà igienica e ambientale immortalata anche dai tecnici del Comune, che hanno scattato fotografie per tutta la mattina per documentare le carenze dell’immobile di proprietà privata, che da anni è ormai al centro delle denunce del quartiere. Tanto che solo il mese scorso era stata lanciata una petizione nel quartiere per chiedere al sindaco di intervenire: in pochi giorni erano state raccolte centinaia di firme di sestesi esasperati. Già l’Asl in una relazione aveva indicato la necessità urgente di «pulizia e risanamento di tutte le parti comuni: facciate interne ed esterne per il ripristino delle normali condizioni di sicurezza, decoro e igiene generale dei luoghi di passaggio».

L’azienda sanitaria aveva poi chiesto di «individuare un’area idonea per il deposito dei contenitori dell’immondizia» e, infine, di «far eseguire da ditta specilizzata periodiche operazioni di derattizzazione». Ora queste prescrizioni sono finite in un’ordinanza scritta dal direttore del settore Urbanistica Paolo Riganti: «Mancano interventi di manutenzione, pulizia e cura come previsto dal regolamento edilizio comunale - scrive il dirigente -. Tali situazioni di degrado producono condizioni di potenziale pericolo per la salute e il benessere dei cittadini». La proprietà ha un mese di tempo per attuare le richieste di Asl e Comune, oltre a dover «effettuare un’attenta ricognizione delle condizioni manutentive interne ed esterne e delle aree di pertinenza in modo da garantirne i requisiti di salubrità, decoro, sicurezza e igiene» con interventi «ciclici» e «ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità».

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