Leonardo in bianco e nero: "Sixty last suppers" di Andy Warhol a Milano / VIDEO

Il capolavoro di Warhol al Museo del ’900 fino al 18 maggio

«Sixty last suppers» di Andy Warhol

«Sixty last suppers» di Andy Warhol

Milano, 25 marzo 2017- Un’opera monumentale, lunga oltre dieci metri e larga tre. Acrilico e inchiostro serigrafico con correzioni eseguite a mano per l’ossessione finale di Andy Warhol: quell’Ultima cena vinciana che amava riprodurre e di cui ieri è arrivata a Milano la versione «Sixty last suppers». Sessanta repliche  in bianco e nero di un’incisione ritrovata dall’artista su un libro e poi copiata e rielaborata con delle correzioni manuali che accentuano alcuni punti di luce e ombre differenziando in modo netto questo lavoro, uno degli ultimi di Warhol, dal gusto pop cui ha abituato il pubblico e per il quale è noto. Quelle delle zuppe Campbell’s per intenderci.

E non è un caso che questa creazione torni a Milano (grazie anche al lavoro della galleria internazionale Gagosian) proprio 30 anni dopo la morte del suo autore e in quaresima, periodo che si sposa alla perfezione con un certo spirito tormentato che si legge in filigrana nelle riproduzioni. Le sessanta icone, montate una sopra l’altra, compongono quello che a prima vista sembra una una forma astratta o una pila di televisori. Osservato da vicino, ogni elemento acquista, invece, un profondità drammatica, accentuata dall’uso del bianco e nero e enfatizzata dalla particolare grandezza del lavoro

L’epopa di Warhol col dipinto vinciano era iniziata proprio in città, quando il mercante d’arte Alexander Iolas aveva commissionato al re della Pop Art una serie di dipinti basati sul Cenacolo. E l’ultima mostra di Warhol, ospitata alle Stelline, vale a dire proprio di fronte al refettorio di Santa Maria delle Grazie, includeva 22 elaborazioni dell’affresco. Subito dopo la mostra milanese, Warhol, già ammalato di Aids, spirò a New York per delle complicanze legate d una banale operazione di calcoli alla cistifellea.«Sixty last suppers» rimase fuori dall’esposizione ed è quindi tutto da scoprire per chi entri al Museo del 900 e salga su fino alla Sala Fontana dove è esposto fino al 18 maggio.

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