Milano 16 luglio 2017 - Intorno a un tavolinetto basso da salotto, se ne stanno seduti tre ragazzoni e una bella fanciulla bionda. Alle loro spalle, un bimbetto altrettanto biondo, impegnato a giocare e a farsi gli affari suoi. Ed ecco che, improvvisamente, tutti insieme iniziano a suonare "Shape of you", successone radiofonico di Ed Sheeran. Solo che lo fanno attraverso tutta una serie di curiosi strumenti improvvisati, strani oggetti artigianali che si aggiungono a giochi da bambini, posate, percussioni e quant’altro. Il risultato, francamente, è straordinario. Un po’ freakkettone, certo, da figli dei fiori imborghesiti. Ma in qualche modo straordinario. Ed è poi il motivo per cui i “Walk off the Earth” sono riusciti a divenire un fenomeno planetario, in circa dieci anni di carriera. Complimenti.
Stasera alle 21 li si incrocia al Carroponte di Sesto San Giovanni, in quella che è l’unica tappa italiana del loro tour/giro del mondo, programmato in trenta giorni esatti. Trenta giorni per venticinque concerti, partendo dalle loro parti in Canada per toccare poi Stati Uniti, Europa e Australia. Poi si torna a casa di corsa, visto che la cantante Sarah Blackwood aspetta a giorni il terzo figlio con il polistrumentista Gianni Luminati, vera mente creatrice del gruppo. Con loro sul palco Ryan Marshall, Mike Taylor e Joel Cassady, ovvero la formazione titolare dei “Walk off the Earth”, nati a Burlington in Ontario nel 2006 e da allora capaci di vendere dischi un po’ ovunque nel mondo, con questa formula delle cover famose rilette in modalità parecchio originali e supportate con alcuni video caricati su Youtube che hanno fatto incetta di visualizzazioni. Fenomeni contemporanei. Comunque è proprio grazie alla visibilità web che i cinque hanno iniziato a farsi conoscere, in maniera del tutto indipendente e senza alcun aiuto di etichette discografiche. La svolta vera è arrivata all’inizio del 2012, quando i Walk lanciano il video di «Somebody That I Used to Know», cover di Gotye dove in pratica eseguano il brano suonando contemporaneamente la stessa chitarra. Difficile da spiegare, meglio andare a cercarlo, cosa per altro non complicata considerando che da allora l’hanno visto 178 milioni di persone… Contratto con la Columbia Records e via lanciati alla conquista del mondo. Tre gli album in studio, l’ultimo «Sing It All Away» di un paio d’anni fa.
Stasera alle 21 al Carroponte di Sesto San Giovanni.
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