Umberto Tozzi al Teatro Dal Verme: “Cantai Ti amo e mi misero in croce”

Un viaggio nell’hit-parade, che omaggia i tempi in cui certe canzoni le interpretavano Dalida e Laura Branigan rendendolo un italiano da esportazione

Umberto Tozzi festeggia con un «tutto esaurito» 40 anni di carriera questa sera al Dal Verme

Umberto Tozzi festeggia con un «tutto esaurito» 40 anni di carriera questa sera al Dal Verme

Milano, 14 aprile 2017 -  A volte può capitare che Umberto Tozzi parlando di “Gloria” o “Tu” si lasci scappare l’aggettivo “leggendarie”. Il suo repertorio, infatti, rimane tra i pochi capaci di riunire tre generazioni con la forza di hit che hanno venduto oltre 80 milioni di dischi e che stasera il musicista torinese (residente a Montecarlo) offre in pasto al pubblico di un Teatro Dal Verme esaurito fino all’ultimo posto per festeggiare i quarant’anni di “Ti amo” e, più in generale, una storia cominciata a Milano nel ’70 “tra i panini alla coppa piemontese e le ore piccole passate con la chitarra in mano dietro le finestre della Pensione La Speranza di via Meravigli”.

Un viaggio nell’hit-parade, che omaggia i tempi in cui certe canzoni le interpretavano Dalida e Laura Branigan rendendolo un italiano da esportazione, affrontato da Tozzi con in tasca il passaporto del recentissimo album dal vivo “Sono quarant’anni che TiAmo”. In scena, oltre a lui, una band di sei elementi che vede Raffaele Chiatto alle chitarre, Gianni D’Addese alle tastiere, Giambattista Giorgi al basso, Riccardo Roma alla batteria, Gianni Vancini ai fiati ed Elisa Semprini al violino. Anni fortunati per l’autore di “Ti amo” quelli con il 7, se è vero che, dopo l’esplosione del ’77 con relativo trionfo al Festivalbar, nell’87 ha vinto Sanremo in trio con Morandi e Ruggeri grazie a “Si può dare di più” ed è arrivato terzo all’Eurovision con Raf cantando “Gente di mare”, mentre nel ’97 ha fatto ditta con Mogol in “Aria & Cielo”. Sabbatico, invece, il 2007 passato a raccogliere i frutti dell’album inciso con Marco Masini l’anno prima.

“Penso che Ti amo sia una delle mie canzoni più originali, per l’idea del giro armonico e perché arriva in maniera molto emozionale, trascinata da un riff che non si può non cantare né dimenticare - ricorda lui nell’attesa di cantarla il 18 giugno in Piazza Duomo, sul palco di Radio Italia Live, in duetto con Anastacia così come l’ha reincisa su disco - pure il testo era molto innovativo per i tempi. Mi piace eseguirla così com’è sempre stata, perché, da spettatore, non amo quando gli artisti mettono mano ai loro successi per modificarli o stravolgerne gli arrangiamenti. Credo, infatti, che i fans prediligano le grandi hit in veste originale”. Nell’estate del ’77 fu una rivelazione ritrovare quei diciassette “ti amo” ripetuti da Tozzi in tre minuti e mezzo di canzone tra successi da spiaggia e da dancefloor come “I feel love” di Donna Summer o la versione dance di “Don’t let me be misunderstood” dei Santa Esmeralda.

“Erano altri tempi - c’erano ancora le femministe, che mi misero all’indice per l’immagine della donna che stira cantando tratteggiata nel testo; ma io e Giancarlo Bigazzi, autore delle liriche, la vedevamo come cosa candida, felice”. Giù dal palco Tozzi ha giocato tanto a calcio e a tennis, ma poi un problema al ginocchio l’ha costretto ad arrendersi. “Mia moglie mi ha regalato il materiale per dipingere e ho cominciato a farlo trovando nella pittura un completamento creativo che mi mancava - ora pure lei, sempre abbastanza critica, dice di apprezzare certe opere. Confesso che mi piacerebbe esporle, per mostrare a tutti quella parte di me che va oltre le canzoni”.

Teatro Dal Verme (via San Giovanni sul Muro, 2 ) ore 21.

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