Omaggio a Toscanini, la prima volta di Mattarella alla Scala

Il presidente della Repubblica al concerto che ha chiuso le manifestazioni ufficiali del 150° compleanno toscaniniano

Il presidente Sergio Mattarella arriva alla Scala (Lapresse)

Il presidente Sergio Mattarella arriva alla Scala (Lapresse)

Milano, 26 marzo 2017 - A Milano, ieri, nonostante l’eccezionalità dei molti eventi (l’arrivo del Papa con il suo intenso programma e poi il concertone alla Scala per i 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini con la presenza - per la prima volta - di Mattarella da presidente) la giornata è risultata tranquillissima, di grande passeggio per coppie, famiglie e carrozzine.

Anche la concomitanza delle giornate del Fai ha contribuito a mandare fuori casa imilanesi che, tra palazzi, cortili,monumenti (ressa pure al Cimitero Monumentale, dove era programmata anche una “passeggiata” alla tomba Toscanini) si sono gioiosamente sparpagliati per la città. Il concerto alla Scala ha chiuso le manifestazioni ufficiali del 150° compleanno toscaniniano. II teatro era infiorato – il boccascena e il balcone del palco reale - con una sontuosa decorazione tricolore, di calle e rose bianche e rosse. Nel palco reale: il presidente Mattarella e la figlia Laura, il ministro Dario Franceschini con la figlia, il presidente della Regione Roberto Maroni, il sindaco Giuseppe Sala. In sala, la trisnipote di Toscanini Viola d’Acquarone, ultima discendente diretta del Maestro, Simonetta Puccini, Carla Fracci con il marito Beppe Menegatti, Giulia Maria Mozzoni Crespi e Anna Crespi Morbio, Diana Bracco. Questi personaggi di antica e grande classe, durante l’intervallo non hanno però fatto sfoggio della loro presenza nel foyer, chi andando a salutare il presidente, chi rimanendo in sala. Si è così vista la compagine dei fotoreporter errare disperatamente senza scattare un flash. La serata, aperta con l’esecuzione dell’inno nazionale, comportava una nota storica di particolare significato, celebrava il concerto diretto da Toscanini l’11 maggio 1946 per la inaugurazione della Scala ricostruita dopo il bombardamento del 1943.

Sul podio questa volta Riccardo Chailly, direttore musicale della Scala e direttore del Festival di Lucerna, entrambe posizioni occupate da Toscanini a suo tempo. Anche il programma riprendeva in parte il mitico concerto: dopola Settima Sinfonia di Beethoven sono così stati eseguiti, di Verdi, lo Stabat Mater e il Te Deum (dai Quattro pezzi Sacri) per concludere con l’Inno delle Nazioni, pagina d’occasione composta per l’Esposizione Universale di Londra del 1862. Verdi, chiese a Boito, allora giovanissimo, un testo inneggiante alla pace. Vi figurano il Canto degli Italiani di Mameli-Novaro (poi diventato il nostro Inno Nazionale), God save the Queen e la Marsigliese. La voce del tenore è stata quella di Francesco Meli mentre lo splendido coro, come sempre, era diretto da Bruno Cason

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