Madonna della Misericordia a Milano: Piero della Francesca come regalo di Natale / FOTO

A orientare i cuori dei milanesi verso i miseri, o chi ha sbagliato e ha bisogno di amore, si accende a Palazzo Marino, sede del Comune, la misteriosa luce della Madonna della Misericordia

La pala della “Madonna della Misericordia di Piero della Francesca proviene  dalla cittadina in provincia  di Arezzo

La pala della “Madonna della Misericordia di Piero della Francesca proviene dalla cittadina in provincia di Arezzo

Milano, 6 dicembre 2016 - Ad orientare i cuori dei milanesi verso i miseri, o chi ha sbagliato e ha bisogno di amore, si accende a Palazzo Marino, sede del Comune, la misteriosa luce della Madonna della Misericordia. Buio in sala, la sontuosa Sala Alessi. Sobria, l’installazione che gli architetti Migliore e Servetto hanno disegnato per una processione laica. Al centro, su fondo oro, Lei. Celeberrima eppur enigmatica. Capolavoro di quel «monarca della pittura», Piero dei Franceschi, o Piero della Francesca, che, trascinato dall’entusiasmo del grande critico Longhi, è esploso nella coscienza moderna stregata dal cinema.

Un artista di Borgo San Sepolcro, periferia toscana, che l’11 giugno 1445 riceve l’incarico di dipingere un polittico dalla locale Compagnia della Misericordia per l’altare della propria chiesa, nonché cappella dell’attiguo ospedale. Per contratto, dovrebbe consegnare l’opera completa (cinque grandi pannelli, predella e undici tavolette distribuite nella cimasa e sui lati), in tre anni, senza avvalersi di collaboratori. Tra ritardi e sospensioni dell’esecutore (nonostante le minacce di perdere l’anticipo), e ripensamenti della Compagnia sui santi da raffigurare, gli anni diventano quindici.

DA SAN SEPOLCRO La pala della “Madonna della Misericordia di Piero della Francesca proviene  dalla cittadina in provincia  di Arezzo; a fianco il sindaco Mauro Cornioli accanto a Giuseppe Sala, a sinistra l’allestimento in sala Alessi
DA SAN SEPOLCRO La pala della “Madonna della Misericordia di Piero della Francesca proviene dalla cittadina in provincia di Arezzo; a fianco il sindaco Mauro Cornioli accanto a Giuseppe Sala, a sinistra l’allestimento in sala Alessi

E ora Mauro Cornioli, sindaco di Sansepolcro, nel ricordare che la confraternita committente è ancora viva, viene a donare a Milano, prestito prezioso fino all’8 gennaio 2017, «l’amata» pala centrale con la Vergine dal poderoso mantello: «Abbraccia tutti», assicura. Storicamente, i personaggi che si fanno abbracciare, inginocchiati e in preghiera, sarebbero i membri della famiglia Pichi (che pagarono la commissione), con le loro donne, alle quali peraltro non era permesso far parte della Compagnia della Misericordia. Un dettaglio tutto sommato insignificante, se c’interroghiamo sull’immensa cultura teologica, umanistica e matematica, che presuppone questo dipinto, ed ormai ci è divenuta ignota. A cominciare da cosa s’intendeva nel medioevo con la protezione del mantello concessa dalla Madonna (altrimenti detta) dei Raccomandati. Per gli aggiornamenti, si attende la visita di Papa Francesco a Milano il prossimo 25 marzo. Intanto, nella metafisica luce inventata da Piero, Lei sembra più disposta a svelare la sua complessa simbologia.

Lei, un po’ incinta, una donna qualunque, anche se una corona, oltre le ciocche serpentinate dei capelli, le incornicia l’ovale perfetto del volto, occhi a mandorla, sguardo arcaico di un idolo. E t’invita a leggere tutta la storia nel polittico in terra toscana. Ma anche, poco lontano, nella Pinacoteca Braidense, a (ri)scoprire un altro capolavoro di Piero, la «Sacra Conversazione», pala delicatissima e intrasportabile. E, al Museo Poldi Pezzoli, una delle quattro tavole del Polittico Agostiniano realizzato dall’artista di Sansepolcro. La speranza di ricomporre anche questo, il sindaco Cornioli è venuto a dichiararla pubblicamente, insieme all’annuncio dell’intenso programma di relazioni culturali tra il borgo e Milano, nel 2017, quinto centenario della morte di Luca Pacioli, che proprio a Milano compose il suo capolavoro «De Divina Proportione».

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