Giorgia in concerto a Milano, melodie di primavera al Forum di Assago

Venerdì sera con uno spettacolo che confeziona ai sentimenti due ali di farfalla per volarsene via tra i lampi, gli acuti, i battiti di ciglia

É una Giorgia in gran forma quella di concerto di questa sera

É una Giorgia in gran forma quella di concerto di questa sera

Assago (Milano) 24 marzo 2017 - C'è bisogno di più anima. Pino Daniele ne era convinto così come Giorgia, in scena stasera al Forum con uno spettacolo che confeziona ai sentimenti due ali di farfalla per volarsene via tra i lampi, gli acuti, i battiti di ciglia di uno show che chiede proprio alla vertiginosa sensibilità d’interprete della cantante romana di vincere quel senso di freddezza che a volte emana la bravura suprema. Ma riscaldare il cuore in tumulto di arene trafitte dal suo mega palco hi-tech è il mestiere di Miss Tordani, già approdata domenica scorsa al PalaBam di Mantova per il varo di questo Oronero Tour con cui mette fine a tre anni di latitanza dai palcoscenici.

Le sue sono, infatti, canzoni che le esplodono in gola a cui pure in questa occasione lei aggiunge un personalissimo omaggio al Prince di “Sign o’ the times”, di “Kiss” e di “Purple rain” preceduto da “I’ll be missing you”, la hit di Puff Daddy e Faith Evans dedicata ad un’altra grande anima della musica black scomparsa prematuramente quale Notorius B.I.G. Tutto con la complicità di ballerini, schermi e una band di cinque elementi chiamata a vitalizzare una raccolta di canzoni come “Oronero” che prova a combinare tra loro i due precedenti progetti in studio dell’eroina di “Come saprei”, ovvero l’anima elettronica di “Dietro le apparenze” e quella più “live” di “Senza paura”. Anche se “Come saprei”, “Gocce di memoria”, “Di sole e d’azzurro” rimangono punti fissi irrinunciabili del suo essere artista. “Ci sono canzoni entrate sotto pelle al pubblico, che quando le canti sembrano annullare tutto quanto hai fatto di diverso - ammette una volta le soffrivo al punto da averne quasi il rifiuto, ora ho imparato a conviverci e ad eseguirle ogni sera come omaggio a tutta quella gente che ha voluto tenerle vive finora”.

D'altrone le ultime prove non hanno aggiunto granché al suo repertorio più popolare lasciando (ancora una volta) spazio a qualche recriminazione su come la visione un po’ in scala del mondo che ha Giorgia continui a comprimere in prove minori l’incredibile talento che il destino le ha riservato. E pensare che, parlando dell’ossimoro di un titolo come “Oronero”, era stata proprio lei a dire di averlo scelto pensando ad un presente è così “pieno di risorse luccicanti e preziose come l’oro, ma spesso sfruttate male e quindi destinate a diventare buie”. Eppure Miss Tordani rimane la più grande cantante italiana della sua generazione, come ribadito dalla standing ovation del Festival di Sanremo, ventitré anni dopo il debutto fra le Nuove Proposte con “E poi” e ventidue dopo il trionfo di “Come saprei”. “Su quel palco sai con che stato d’animo sali, ma non con quale scenderai perché ogni volta - in gara o no - è un’emozione fortissima - ricorda - pure quest’anno al momento di entrare in scena ho provato gli stessi brividi di quando sono andata in gara. Anzi un piede nella competizione ce l’ho pure messo, firmando il testo della canzone di Sylvestre. Sergio m’è molto piaciuto perché ha cantato col cuore, ma sono rimasta molto sorpresa pure dai brani di Fiorella Mannoia, Michele Bravi e Paola Turci”.

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