Un tesoro per tutti: apre nei weekend l’antica Certosa di Garegnano

Ogni fine settimana, dalla fine di settembre, la strepitosa Certosa finirà finalmente sotto i riflettori, grazie ai “militanti Touring”

Certosa di Garegnano

Certosa di Garegnano

Milano, 20 settembre 2017 - C'è qualcosa di profetico e anche di sovversivo in certi gesti e in certe iniziative. E viene da pensarlo salutando la decisione del Touring Club Italiano di mettere la faccia e mobilitare i propri volontari in un gioiello dell’arte che a Milano continua a essere trattato come un frammento di periferia, il figlio di un dio minore, anche se per la verità tanta meraviglia è anche un luogo di culto, e che luogo di culto! Tant’è. Le buone notizie fanno felice anche il padreterno e così ogni weekend, dalla fine di settembre, la strepitosa Certosa di Garegnano finirà finalmente sotto i riflettori, grazie ai “militanti Touring”, disposti a offrire tempo, passione e competenza per accogliere i visitatori di questo antico complesso monastico del XVI secolo fondato dall’allora vescovo di Milano, Giovanni Visconti, poi impreziosito da architetti, pittori e scultori dai nomi blasonati come Vincenzo Seregni, Simone Peterzano, Daniele Crespi e Giuseppe Bosso.

Una novità importante, salutata con entusiasmo dal parroco don Giuseppe La Rosa ma anche dall’associazione Amici della Certosa, che da anni tiene vivo l’interesse attorno a questo gioiello praticamente snobbato dalla cartellonistica stradale e turistica e disturbato dalla presenza incombente degli snodi autostradali di piazzale Kennedy. Promettente l’annuncio del coordinatore nazionale dei volontari Touring, Gian Mario Maggi: ogni sabato (9.30-17.30) e domenica (13.30-17.30) verranno garantite assistenza e accoglienza ai visitatori, come già capita in altre 17 perle del patrimonio artistico e culturale della città. Tra queste – famosissima – la chiesa di San Maurizio al Monastero di corso Magenta, che invece sembra vittima del suo successo (media di 1.200 visitatori al giorno) tanto da preoccupare esperti e Curia sulla buona conservazione degli affreschi.

Non solo. L’operazione Certosa di Garegnano dovrebbe fare da tappa iniziale per un progetto più ampio dedicato al grande Petrarca che nel Milanese – altra colpevole dimenticanza – scrisse parte delle sue opere, visse nella vicina Cascina Linterno ed ebbe modo di menzionare la prima Certosa in Italia, abitata da monaci sacerdoti e conversi, antesignana di quella più famosa, innalzata più tardi nella campagna tra Milano e Pavia. Intanto, saranno i capolavori della preziosa costruzione di via Garegnano a parlare, appena oltre il peristilio e il grandioso e poligonale “cortile d’onore”: le 7 eleganti lunette sui lati della navata e i busti dei monaci nella navata a volta, tutti firmati dal Crespi; il ciclo di affreschi del Peterzano, maestro del Caravaggio, nel presbiterio e nel catino dell’abside; la Sala Capitolare con stalli in noce eseguiti dal Bosso.

Lapidario il commento del presidente del Touring Franco Iseppi che ha parlato di «… orgoglio di poter offrire ai milanesi e ai turisti un luogo simbolo della città, troppo spesso ignorato o comunque poco conosciuto». L’ennesima e meritevole supplenza culturale del Touring Club, in un’Italia spesso cieca e sorda. E in una periferia dimenticata.

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