Le star Bolle e Zakharova danzano sulle ali di Händel

Di scena al Piermarini fino all’1 giugno

Roberto Bolle e Svetlana Zakharova

Roberto Bolle e Svetlana Zakharova

Milano, 20 maggio 2017 - «È dal 1993 che lavoro con la compagnia della Scala. Spero che questa non sia l’ultima volta. Le giovani generazioni sono strepitose. Mi dispiacerebbe non poter più “mettere le dita nella marmellata”»: parole di Mauro Bigonzetti, coreografo del “Progetto Händel”, di scena al Piermarini da oggi all’1 giugno. Il clima è disteso; il Sovrintendente Alexander Pereira si dice fiero di questa terza puntata del suo disegno di incontro tra musica da camera e danza dopo Bach (“Cello Suites”) e Mozart (“Il giardino degli amanti”), annunciando che l’anno prossimo si lavorerà sulle “Variazioni Goldberg” bachiane.

Frédéric Olivieri, neo ri-direttore del ballo, elogia il plus che offrono le creazioni, di cui i ballerini hanno giustamente fame. E le star anche: Roberto Bolle e Svetlana Zakharova (20, 21, 23, 24 maggio). Roberto Bolle, che ben conosce lo stile Bigonzetti (“Cenerentola” e il solo per il festival di Sanremo) si dice contentissimo del talento che dimostra l’autore romano, a lungo residente all’Aterballetto, per capire l’artista con cui lavora e metterlo nelle migliori condizioni: «Qui non c’è narrazione, ma solo musica, e si è liberi di portare in scena la propria personalità».

Svetlana Zakharova, che poggia sulla grande intesa con Bolle, è invece alla sua prima volta con il balletto contemporaneo alla maniera del coreografo italiano e del suo tocco plastico: «Bigonzetti è molto musicale, intelligente, sa costruire molto bene “a solo” e “passi a due”, mostrando il volto intimo dell’artista, aprendo il suo animo. La musica dal vivo ci appoggia come un suono magico, aggiunge fascino e mistero. I suoi sono movimenti per me insoliti, ma non c’è nulla che vada contro le possibilità del mio corpo e del mio spirito».

Dice il coreografo: « Da sempre amo la musica antica, barocca, anche come ascoltatore; i brani di Händel cui ho pensato istintivamente sono stati impaginati al meglio con l’apporto di James Vaughan, pianista e clavicembalista, alla sua prima esperienza con il balletto live. Con altre prime parti strumentali darà ali ai danzatori, in un rapporto di prossimità molto maggiore di quello che comporta la presenza dell’intera orchestra quando si affronta il grande repertorio.

Come si presenteranno le due parti in cui è diviso il “Progetto Händel”? La prima parte è più sottile musicalmente, in bianco e nero, con soli, duetti e trii; la seconda è piena di verve e di colore, per un numero maggiore di interpreti; ognuno scelto da Bigonzetti per la sua sensibilità anche se gli sarebbe piaciuto - dichiara - lavorare con tutti. Sarà per la prossima volta. Per ora costumi e luci saranno la sola scenografia».

“Progetto Händel” di Mauro Bigonzetti; Teatro alla Scala, dal 20 maggio all’1 giugno; info e prenotazioni www.teatroallascala.org; biglietti da 11 a 127 €.

 

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