Milano, 8 marzo 2014 - Un po' come quando si prepara un nuovo cd da ascoltare in macchina. O meglio, una playlist. Dove si buttano dentro tutte le canzoni che più ci piacciono, una dopo l’altra, selezione severissima che accoglie solo i migliori. Ecco, “The best of musical” è una sorta di greatest hits del genere, visto che porta sul palco i brani di maggior successo di quattro spettacoli prodotti dalla Stage Italia: “La Bella e La Bestia”, “Mamma Mia!”, “Sister Act”, “La Febbre del Sabato Sera”. Insomma, una proposta golosa per gli appassionati. Anche perché sul palco ci saranno tutti gli interpreti originali (da Arianna a Michel Altieri, da Francesca Taverni a Michele Carfora, Loretta Grace e molti altri) diretti da Chiara Noschese. Prima tappa, Milano. Nello specifico il Barclays Teatro Nazionale, che ospiterà “The best of musical” dal 19 al 23 Marzo. Ed ecco a far da collante fra palco e platea, la bellissima Martina Colombari, signora Costacurta. Sarà lei con Martino, un simpatico piccolo attore, a rappresentare il trade union fra i brani, fra le parti.

Colombari, il suo ruolo è quello della presentatrice?
«No, no, niente di tutto questo. Anche perché ci sono solo canzoni e balletti, in un allestimento molto basic, contemporaneo, con gli abiti firmati da Armani».

Quindi cosa farà con il piccolo Martino?
«Interpreto una madre distratta dalla quotidianità, rapita dal lavoro e dal nervosismo. Lui è invece un bambino di questi anni, tutto giochi, tablet, zombie… Insomma, rappresentiamo dei normalissimi spettatori che entrano a teatro. Ma a metà i performer iniziano a coinvolgerci in due canzoni. E pian piano io sono sempre più parte integrante di quello che succede sul palco e il bambino pure, ovviamente nella maniera più delicata e discreta possibile».
 

La morale?
«Che dovremmo farci coinvolgere di più dalle emozioni, osservare le cose con occhi diversi, lasciarsi trasportare dalla magia».

Un po’ come le successe lo scorso anno…
«Proprio così. Ero andata con mio marito a vedere “La febbre del sabato sera” e ne fummo così entusiasti, che il giorno dopo la produzione iniziò a scrivere un nuovo personaggio apposta per me. Quattro settimane in sale prove e poi il debutto. Una cosa nata per caso ma che mi ha dato grande soddisfazione. E che mi piacerebbe ripetere».
 

Preferenze?
«Mah, non sono molto attratta da musical fiabeschi ma in generale trovo che la qualità delle produzioni italiane ora sia molto elevata. All’inizio erano un po’ tristarelli…»
 

Fra tv, cinema, teatro, dove si sente più a suo agio?
«L’importante è recitare, che sia su un palco, per una pubblicità, o in una fiction. Questo mi piace fare. Sentire l’adrenalina, lo scambio, l’emozione. Oltre al fatto di interpretare ogni volta qualcuno che non sei nella vita».