Milano, 30 luglio 2013 - Non di solo MasterChef e ristorazione vive Joe Bastianich, il “giudice cattivo” più famoso della televisione e più bistrattato da Maurizio Crozza (più realisti del re i suoi «Vuoi che muoro» e «Mi stai diludendo»). Se il talent show culinario riprenderà su Sky a dicembre, il restaurant-man italo-americano, mentre sta registrando a Milano, è pronto a una serie di appuntamenti dedicati alla sua passione più intensa: la musica. Il 15 settembre prossimo suonerà al Blue Note con il suo gruppo, “The Ramps”, di cui è voce e chitarra («di solito uso con una Gibson 335»).
 

Bastianich, com’è nata questa passione?
«Da sempre. Mi piace ascoltare, suonare e anche scrivere musica. Due anni fa ho formato a New York un gruppo, The Ramps, insieme ad alcuni ragazzi che lavorano con me, come Dean Amatuzzi, Wine Director di Eataly, e Nicholas Coleman, Olive Oil Specialist di Eataly (fanno parte del gruppo anche Mike ed Eric Seay, ndr). Dopo i primi concerti in America, ora tocca all’Italia».


Che genere di musica sentiremo al Blue Note? Riesce a conciliare lavoro e arte?
«Il nostro è un American Country Rock. Su Internet si trova qualche canzone. Per l’album ci stiamo lavorando. Per la musica trovo sempre il tempo, mi rilassa. È altra cosa rispetto al lavoro. Nella vita ci sono 3-4 cose essenziali. Come il cibo o il vino, la musica può avere un forte impatto emozionale. Per me è come l’aria che respiro, non potrei vivere senza».
 

Ci fosse una trasmissione “MasterSinger”, il giudice Bastianich sarebbe un po’ meno spietato?
«Giudicherei nello stesso modo. La mia personalità è quella che si vede sullo schermo. Comunque la musica è un po’ più soggettiva del cibo che può essere buono o cattivo. La musica lascia maggiore spazio all’interpretazione».
 

Anche Carlo Cracco e Bruno Barbieri suonano? E cosa dicono di questo suo lato artistico?
«A quanto ne so, non suonano. E non dicono niente, non sono interessati».


Potremmo vedere la sua band suonare a MasterChef?
«A MasterChef no, ma in futuro non si sa mai».
 

Qualche anticipazione sulla prossima edizione di MasterChef?
«Il numero di persone che vogliono partecipare aumenta sempre di più e MasterChef è un programma interessante perché si evolve nel tempo. Ogni annata è diversa da quella precedente. Adesso sto lavorando a un altro programma per Sky, condotto da me, sulla musica italiana».
Un altro talent show?
«No. Avrà come obiettivo quello di scoprire e reinterpretare la tradizione della musica italiana, di tutta l’Italia».


Nel frattempo, apre il suo primo ristorante italiano...
«Lo inauguriamo settimana prossima a Cividale del Friuli, nella mia azienda agricola. Una cucina in stile italo-newyorchese, come tutto quello che faccio nella mia vita».
 

Un’ultima domanda televisiva. Cosa pensa dell’imitazione di Crozza?
«Non l’ho ancora visto. Non guardo la televisione».

luca.salvi@ilgiorno.net