di Luca Zorloni

Milano, 3 maggio 2013 - Una pacifica invasione. Un esercito di 90 artisti occuperà per due settimane il quartiere di via Paolo Sarpi. Le loro armi: pennelli, vernice, video, sculture. Appostati come guerriglieri del bello nei cortili della Chinatown milanese, nei negozi con insegne in ideogrammi e nelle antiche botteghe, sganceranno le loro bombe di creatività. L’effetto si preannuncia dirompente. Era un quartiere di fratture, via Paolo Sarpi, attraversato da un’invisibile grande muraglia che divideva la comunità cinese, che iniziò a insediarsi qui dal 1920, dai residenti milanesi. Ora ha trovato la strada del dialogo e l’arte è proprio uno dei mezzi principali. Ne è stata dimostrazione la prima uscita dell’Oriental design week, organizzata durante l’ultimo Fuorisalone. La vetrina dell’arredo asiatico ha richiamato centinaia di visitatori, dimostrando che esiste un altro «made in China», altro del low cost dei luoghi comuni.


Ora è il turno di «Sarpi doc_eventi», associazione nata nel 2012 da una costola del gruppo Sarpi doc, che si è posta il compito di migliorare l’immagine della Chinatown meneghina. Distretto commerciale, va bene, ma non solo. Ecco l’anima romantica, già svelata nel giugno dello scorso anno da una due giorni di jazz. Oggi il progetto è «Arte in Sarpi» ed è ancora più ambizioso: trasformare per quindici giorni il quartiere in una galleria d’arte diffusa, all’aperto. L’associazione ha arruolato quasi cento artisti, tra italiani e cinesi, per rimarcare la saldature tra le due comunità principali di Paolo Sarpi. Apre la kermesse (sabato, ore 10, via Canonica 74) un maestro della street art, poi convertito anche alla tela: Pao. Al secolo Paolo Bordino, è la mente dietro i pinguini cicciottelli - e coccodrilli, delfini, fiori e piante - che trasformano i grigi panettoni in cemento in squarci di colore. Gli farà compagnia un altro principe della street art, Daniele Nicolosi, alias Bros. Di tutt’altro sapore l’arte concettuale del cantautore Bugo (Christian Bugatti), che all’attività musicale dal 2008 ha affiancato anche sperimentazioni visive.


L’hotel Hermitage (partner dell’evento, in via Messina 10) ospita le tele di Giampietro Maggi, noto anche come «il pittore dei Navigli». Maggi, che si è diplomato a Brera, è un maestro nell’immortalare atmosfere e luoghi di Milano, con una predilezione per gli scorci della città passata, quella che sta scomparendo. Questi sono solo alcuni dei nomi che suonano familiari al grande pubblico. Ce ne sono altri 87 da scoprire e buon punto di partenza è la collettiva di 16 maestri allo Spazio Annunciata di via Signorelli. Sabato, alle 19, Fabrizio Ferrini ambienterà una performance nel negozio di parrucche «Shen Zhenji» (via Sarpi 19), mentre domenica alle 11 al civico 48, da Berni, Santy dipinge live. Sfidando Giove pluvio la sera c’è il cinema all’aperto. Pellicole cult, nostrane e orientali: «Ladri di biciclette», «Miracolo a Milano», «Lanterne rosse». Vittorio De Sica e Zhang Yimou. L’arte non conosce confini.

«Arte in Sarpi», dal 4 al 18 maggio, luoghi vari. Programma e aggiornamenti sul sito.

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