Zaha Hadid morta lascia orfano lo "Storto". Il suo grattacielo è al 40° piano

Morta l’archistar che ha progettato una delle tre torri di CityLife di MASSIMILIANO MINGOIA

A sinistra nel rendering lo "Storto" ideato dal grande architetto Zaha Hadid

A sinistra nel rendering lo "Storto" ideato dal grande architetto Zaha Hadid

Milano, 1 aprile 2016 - Non ce l'ha fatta a vedere «lo Storto» completato. No, Zaha Hadid, l’archistar irachena di nascita e inglese d’adozione che ha progettato uno dei tre grattacieli di CityLife – lo «Storto» che sarà la sede delle Assicurazioni Generali – è morta d’infarto ieri a Miami. Aveva 65 anni. La «first lady dell’architettura contemporanea», come era stata soprannominata, resterà in ogni caso una delle protagoniste della trasformazione urbanistica di Milano. Sì, perché la torre da lei pensata già si erge nello skyline meneghino e arriverà fino a quota 170 metri. Gli operai in questi giorni stanno lavorando al 40° piano, il progetto del grattacielo ne prevede 44, il cantiere sarà chiuso entro il 2017.

La torre firmata Hadid è una delle tre che stanno sorgendo nell’area che una volta ospitava la Fiera Campionaria. Ad affiancare «lo Storto» ci saranno i grattacieli progettati da Arata Isozaki (la TorreIl cantiere che sta costruendo il grattacielo torre Generali Allianz i cui lavori sono iniziati per primi) e da Daniel Libeskind (la Torre Libeskind i cui scavi sono iniziati nel febbraio 2015 e che attualmente vedono completata la posa dei pali di fondazione). Tre torri, tre archistar conosciute in tutto il mondo. La Hadid, unica donna vincitrice del Premio Pritzker (2004), ha progettato per Milano un grattacielo da una forma particolarissima, a spirale, molto originale. Il concept architettonico è così descritto dallo studio Zaha Hadid Architects: «La torre, posta alla convergenza tra importanti assi urbani, rappresenta il punto focale di prospettive e percorsi di grande interesse. Questi, attraversando il parco, si avvolgono tortuosi fino a generare un vortice. Tale immagine dinamica del tessuto urbano circostante è divenuta oggetto delle nostre investigazioni formali e ha ispirato la geometria del progetto. La base della torre, animata da queste tensioni, emerge dal suolo lenta e sinuosa, accogliendo la galleria commerciale e i percorsi pedonali. La forza torsionale contagia la torre, vero fulcro del vortice, e l’energia orizzontale si risolve in spinta verticale».

La torre Generali è direttamente connessa con la galleria commerciale del CityLife Shopping District e ai ristoranti affacciati sul Parco che sono disposti ai suoi piedi. Tramite l’imponente lobby di ingresso a doppia altezza di Torre Generali si potrà accedere direttamente alla Piazza di CityLife dove è situata la stazione della nuova linea metropolitana M5. L’accesso veicolare è garantito da un innovativo sistema di viabilità interrata con risalite dai parcheggi direttamente verso la lobby della Torre e la Galleria commerciale. Armando Borghi, ceo di CityLife, commenta così la scomparsa dell’archistar: «Siamo molto rattristati dalla notizia della prematura scomparsa di Zaha Hadid e siamo molto lieti di aver potuto con lavorare per tanti anni con un così grande architetto che ha segnato la storia dell’architettura mondiale e dell’architettura di Milano». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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