Il Fatebenefratelli e le star di Youtube in Rete contro il cyberbullismo

Campagna per far conoscere la legge ai teenager

Volti famosi del web condividono le "stimmate" delle vittime di bullismo

Volti famosi del web condividono le "stimmate" delle vittime di bullismo

Milano, 27 giugno 2017 - Due milioni d’interazioni in pochi giorni. La lotta al cyberbullismo ha schierato i pezzi da novanta per far conoscere al ragazzini la legge nata per proteggerli, 71 del 2017 con prima firmataria Elena Ferrara, la senatrice pd che fu professoressa di Carolina Picchio, prima vittima riconosciuta in Italia. Si combatte sullo stesso terreno dei cyberbulli, il web, perché i primi ambasciatori della nuova normativa sono cinque youtuber da decine o centinaia di milioni di visualizzazioni, un’arma chirurgica diretta al pubblico dei teenager che nel bullismo sono vittime e carnefici. La campagna #Cyberesistance è curata da Web Stars Channel, factory e scuderia di stelle del tubo da 12 milioni di fatturato l’anno scorso, ma ha una base scientifica milanese perché accanto all’avvocato Marisa Marraffino, esperta di reati informatici, ha collaborato Luca Bernardo, primario della Casa pediatrica del Fatebenefratelli e fondatore del centro su bullismo e cyberbullismo che tratta 1.200 casi l’anno da tutta Italia, punto di riferimento nazionale per il ministero dell’Istruzione.

Il primo passo è un video, pubblicato il 18 giugno, giorno dell’entrata in vigore della legge, sui canali youtube dei protagonisti e rilanciato anche da Favij, che con 3,4 milioni di seguaci è lo youtuber più popolare in Italia. Creatori e interpreti della clip sono LaSabriGamer, Giulia Penna, Jack Nobile, la giovanissima Cesca e Tudor noto come Klaus: nomi magari sconosciuti ai genitori, ma vere celebrità per i teenager, che rendono potente il messaggio quando compaiono al fianco di altrettante giovanissimi vittime e tolgono le stimmate della violenza, appiccicate sulla loro faccia in forma d’etichette (come «Paura», «Alone» cioè «solo», «Mi fai schifo»), per trasferirle sul proprio volto del web. Una condivisione del dolore, un coro («Io posso parlare, io voglio parlare»), poi lo slogan, «Difendere ed essere difesi». Le visualizzazioni di questa prima settimana dimostrano che il messaggio ha fatto centro. La senatrice Ferrara ieri ha ringraziato Bernardo e gli youtuber «per aver preso a cuore questa grande battaglia di civiltà e diritti. La speranza è che i ragazzi possano diffonderla». «Siamo solo all’inizio», chiarisce la parlamentare che, accanto al lavoro sui decreti attuativi, continua a portarla sul territorio con incontri “1.0”. Più di 200 in tre anni, spesso insieme a Paolo Picchio, il papà di Carolina. «È la prima legge in Europa contro il cyberbullismo - ricorda Ferrara - e non è contro la Rete, ma per un internet sicuro, positivo e consapevole, dove rispetto e solidarietà non siano mai bannati».

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