Milano, narcotizzata con droga dello stupro nel drink e violentata: tre arresti / VIDEO

Gli arrestati sono tre italiani di età compresa tra i 48 e i 22 anni

Uno dei tre uomini versa la droga dello stupro nel drink offerto alla vittima

Uno dei tre uomini versa la droga dello stupro nel drink offerto alla vittima

Milano, 18 gennaio 2018 - Tre uomini - tutti italiani di 48, 28 e 22 anni - sono stati arrestati per violenza sessuale, in relazione a un episodio avvenuto a Milano nell'aprile del 2017. Vittima della violenza è una ragazza poco più che ventenne, invitata a uscire dal più grande degli arrestati. Stando a quanto ricostruito è stata narcotizzata con le benzodiazepine, la cosiddetta droga dello stupro, versata nel drink all'interno di un locale.

In base a quanto emerso la giovane vittima, di 23 anni, si è fidata dell'amico e ha seguito il gruppo in un pub. Lì per tre volte le sono state versate benzodiazepine nel bicchiere. Una volta persi i sensi e la memoria la giovane è stata portata in un appartamento e per diverse ore è stata abusata. I ricordi della ragazza, secondo quanto riportato dagli inquirenti, erano confusi ma al mattino dopo si è svegliata con forti dolori e con un'unica immagine: le sue urla mentre diceva "Basta, basta".

Secondo quanto ricostruito i tre hanno anche fatto credere alla ragazza di essersi drogata: "Ci hai fatto spaventare con tutta la cocaina che hai preso" avrebbero detto alla giovane. Nel suo sangue però non sono risultate tracce di cocaina, bensì della droga che - stando a quanto emerso - le avevano dato i tre per farle perdere i sensi. La mattina dopo la violenza è stata portata alla clinica Mangiagalli e aiutata a denunciare l'accaduto. Dalle analisi del sangue che le sono state fatte i livelli di droga che aveva in corpo erano quattro volte superiori al consentito. Dagli stessi rilievi sono anche emersi i Dna di due degli arrestati. I tre non hanno confessato ma le evidenze probatorie sono sufficienti da contestare il reato di violenza sessuale. 

A condurre le indagini, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Gianluca Prisco, sono stati i carabinieri della compagnia di Porta Monforte, gli stessi che avevano individuato anche il violentatore della turista canadese a Crescenzago.   "Come magistrato e come donna, è un caso che mi sarà difficile dimenticare" ha ammesso la pm Mennella. Fondamentali anche le immagini fornite dai proprietari del pub e la coincidenza di telefonate fra i tre, che - secondo le accuse - avevano premeditato tutto. "I tre erano persone ordinarie, lavoravano e l'avevano conosciuta occasionalmente" ha precisato il tenente colonnello Paolo Abbate, comandante del gruppo di Milano. 

 

 

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