Milano, sprangato per caso in via Ripamonti. La teste: l’ha colpito quando era già a terra

Sceso dal tram 9, il camerunense Frankline Njuakeh ha colpito alla testa un 31enne serbo

Frankline Nqwain Njuakeh

Frankline Nqwain Njuakeh

Milano, 25 gennaio 2018 - Fermata del tram 9  di via Ripamonti angolo Sabotino. Ore 22.40 di martedì. «Scendeva un ragazzo di colore indossante una giacca lunga di colore scuro il quale iniziava a prendere a calci il bidone della spazzatura». Inizia così il racconto choc di Arianna (nome di fantasia), la donna che ha segnalato al 112 l’aggressione a colpi di spranga subita dal 31enne serbo Igor M.

«Dopo pochissimi istanti il ragazzo di colore è uscito dal retro dell’edicola impugnando un bastone e ha colpito più volte il bancomat. Successivamente lo stesso – prosegue la testimonianza raccolta dai carabinieri –, senza alcun apparente motivo, ha colpito da dietro alla testa un ragazzo che era alla fermata. Il malcapitato è caduto a terra e l’uomo di colore ha continuato a colpire il ragazzo alla testa per altre due volte, impugnando il bastone che aveva con due mani». In quel momento è intervenuto un uomo «che ha cercato vanamente di disarmarlo». Un tentativo che però è servito a distogliere l’attenzione di Frankline Nqwain Njuakeh, 31enne originario del Camerun e residente nella trevigiana Pieve di Soligo: «Subito dopo si è incamminato in via Ripamonti direzione esterna colpendo con il bastone una macchina e uno scooter regolarmente parcheggiati». Poi l'arrivo di due equipaggi del Nucleo Radiomobile e l’arresto per tentato omicidio: all’inizio, il centrafricano ha minacciato pure i militari brandendo l’arma, salvo poi ammutolirsi, cadendo in uno stato catatonico, nell’attimo in cui è stato caricato sulla gazzella.

Un raid inspiegabile che a tanti ha fatto tornare in mente Adam Kabobo, il 34enne ghanese che all’alba dell’11 maggio 2013 aggredì i passanti a colpi di spranga e piccone uccidendone tre. Per fortuna, Igor è vivo, ma rischia gravi conseguenze: il 31enne è stato trasportato al Policlinico in codice rosso e operato nella notte per ridurre la frattura cranica più grave e il versamento di sangue che ne è derivato. Dopo l’intervento è stato ricoverato in Neurochirurgia e i medici si sono riservati la prognosi: le prossime 24-48 ore saranno cruciali per valutare le conseguenze della brutale aggressione. Njuakeh è stato trasferito in carcere, su disposizione del pm di turno Isabella Samek Lodovici, che oggi inoltrerà al gip la richiesta di convalida dell’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere; l’interrogatorio di garanzia dovrebbe tenersi domani. Difficile dire se il 31enne camerunense, regolare in Italia, sarà in grado oppure no di dare una spiegazione al folle gesto, che dai primi accertamenti sembra non essere legato né ad abuso di stupefacenti (gli esami tossicologici verranno comunque effettuati) né a patologie psichiatriche conclamate. Di certo si sa che l’uomo è pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio: il 24 ottobre 2015 è stato condannato dal Tribunale di Treviso a sei mesi di reclusione (con pena sospesa) per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni; senza dimenticare i ripetuti danneggiamenti di auto in zona Ripamonti segnalati dal commissariato di zona ai carabinieri.

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