Variante Delta al 6% in Lombardia. "Necessari mini-lockdown"

Il 60% dei residenti ha avuto almeno una dose di vaccino. Letizia Moratti: è l’unica arma che abbiamo in questa battaglia

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Gli hub vaccinali stanno lavorando a pieno ritmo.

L’incidenza della variante delta (indiana) a giugno è arrivata al 6% in Lombardia. È quindi in crescita, anche se molto lontana dalla variante Alfa (inglese) che è stata riscontrata nel 60% dei positivi in Lombardia. Il quadro emerge dai dati resi noti ieri dall’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. La variante gamma (brasiliana) a giugno si è fermata al 2% dei tamponi positivi. La beta (sudafricana), kappa (indiana) ed eta all’1%. Sul fronte vaccini, sei lombardi su dieci hanno ricevuto almeno una dose, pari al il 90% degli aderenti. In particolare la percentuale sale al "99% tra gli over 60, con più di 2,6 milioni di aderenti per questa fascia d’età su una popolazione stimata di circa 3 milioni. Sono state superate quindi le sei milioni di somministrazioni di prime dosi. Sul territorio, complessivamente, tra prime e seconde inoculazioni si è raggiunta quota 8.720.571, con una percentuale del 93,7% rispetto alle dosi consegnate. "Vaccinarsi è importante anche per contrastare le varianti – sottolinea Moratti – il vaccino è l’unica arma che abbiamo in questa battaglia e serve ancora la massima prudenza nei nostri comportamenti quotidiani".

Appelli alla prudenza, mentre i dati segnano un costante miglioramento con la grande incognita legata all’autunno. A fronte di 9.458 tamponi effettuati in 24 ore in Lombardia, sono 46 i nuovi positivi: un tasso dello 0,4%. E c’è stato un solo morto. In terapia intensiva sono presenti attualmente 61 persone (-1), mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 250 (-8). Nella Città metropolitana di Milano si sono registrati 15 nuovi casi, fra cui 5 a Milano città. Fra le altre province, quattro nuovi casi a Bergamo, due a Brescia, tre a Cremona, tre a Lecco, sei a Lodi, tre a Mantova, quattro a Monza-Brianza, due a Sondrio e uno a Varese. Zero casi, invece, a Como e Pavia. Il virologo e docente della Statale Fabrizio Pregliasco ha sottolineato che di fronte alla diffusione della variante Delta mini-lockdown e zone rosse circoscritte potrebbero essere necessarie anche in un’Italia zona bianca.

"Il virus ci metterà un pò più di tempo per diventare benevolo – ha spiegato – ora sta facendo un colpo di coda con un tentativo finale di continuare a diffondersi e ad oggi la variante Delta ci preoccupa un pò più di altri, perché è più contagiosa e ha variazioni di manifestazioni cliniche, ad esempio non dà più mancanza di gusto e olfatto". D’altronde, "sono 700 le mutazioni finora censite, di cui 4 ci inquietano, un’altra decina sono sotto osservazione". Il virologo Andrea Crisanti ha ribadito che sulla variante Delta "arriviamo in totale ritardo" e "come al solito vengono fatte le cose quando è già tardi". "Quando sono state identificate le prime varianti indiane sul nostro territorio – ha concluso – bisognava fare la zona rossa e isolare. Adesso siamo al 17%, cosa si vuol fare? Ormai non credo si riesca a bloccarla la variante indiana in Italia".

Andrea Gianni