Vaccini, in Lombardia certificati online. Regione in campo per evitare il caos

Gallera: "Nessuno bambino sarà escluso", ma è caccia ai documenti

Si entra in nidi e materne solo con il certificato vaccinale in regola

Si entra in nidi e materne solo con il certificato vaccinale in regola

Milano, 18 agosto 2017 - In Lombardia, ha promesso l’assessore al Welfare Giulio Gallera, «nessun bambino sarà tagliato fuori» a settembre, con l’inizio del primo anno scolastico dell’era Lorenzin; cioè con l’obbligo, mai formalmente caduto ma ora reso di nuovo effettivo ed esteso, di vaccinare i propri figli prima di mandarli in classe. La Regione aveva già chiarito giorni fa che per iscrivere bambini e ragazzi basterà un’autocertificazione da presentare entro il 10 settembre in nidi e scuole d’infanzia (che gli inadempienti non possono frequentare), entro il 31 ottobre nelle scuole dell’obbligo (dove si rischia una multa). Ma per questo primo anno i genitori dovranno comunque procurarsi i documenti che dimostrino di essere in regola con le vaccinazioni (il certificato vaccinale qui si chiede alle Asst, Aziende socio-sanitarie territoriali che con la riforma della sanità lombarda hanno ereditato i centri vaccinali delle ex Asl), oppure esonerati (rivolgendosi al proprio pediatra o medico di base), o intenzionati a mettersi in pari (presentando la richiesta formale d’un appuntamento o la convocazione del centro vaccinale), e consegnarli a scuola entro il 10 marzo 2018.  La circolare del Miur, e l’ultima circolare del Ministero della Salute del 16 agosto, chiariscono che le Asl (in Lombardia Ats e Asst) devono «supportare» scuole e asili «anche mediante convenzioni e accordi tra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni». Un passaggio che in Lombardia dà il via libera al tavolo già aperto con l’Ufficio scolastico, che attendeva indicazioni dal Ministero dell’Istruzione. L’assessore Gallera, inoltre, ha promesso che da gennaio 2018 i genitori lombardi potranno scaricare il certificato vaccinale della prole via internet dal fascicolo sanitario elettronico usando la propria tessera sanitaria Cns o quella dei figli. A Milano l’Asst Fatebenefratelli-Sacco, che con la riforma ha ereditato tutti i centri vaccinali della città, sta studiando altre iniziative per alleggerire l’impatto burocratico della legge Lorenzin, come gli Open Day Vaccinazioni: nella stanza 38 di via Statuto 5, sede storica del centro vaccinale dell’ex Asl, dall’8 settembre per tutti i venerdì del mese si potrà andare senza prenotazione a verificare le vaccinazioni dei figli e ritirare un certificato aggiornato. La novità principale, nell’ultima circolare del Ministero della Salute, non riguarda gli alunni ma gli insegnanti e gli operatori sanitari.  Categorie per le quali, nell’iter parlamentare, l’obbligo di vaccinazione è saltato per mancanza di copertura economica (un vaccino obbligatorio lo paga lo Stato): il Ministero stabilisce che entro fine ottobre «devono presentare agli istituti e alle aziende presso cui prestano servizio una dichiarazione comprovante la propria situazione vaccinale»; e sollecita «campagne di vaccinazione» tra operatori e studenti di Medicina che frequentano «i reparti a maggior rischio quali neonatologie, oncologie, geriatrie», dove introdurre il morbillo o l’influenza può esser letale ai pazienti, «verificandone, ove necessario, l’immunocompetenza». Indicazioni che saranno approfondite dalla Regione Lombardia in un incontro tecnico fissato prima di fine mese. 

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