Vacanzieri lombardi lasciati a terra. E Lampedusa diventa un miraggio

TourgesT, la denuncia dei turisti: costretti a pagare il doppio

Centinaia di lombardi furono lasciati a terra  per giorni  a Lampedusa senza poter rientrare

Centinaia di lombardi furono lasciati a terra per giorni a Lampedusa senza poter rientrare

Milano, 18 luglio 2017 -  «Mamma ho riperso l’aereo… sempre con TourgesT»: dopo il caos dello scorso anno a Lampedusa, con 700 viaggiatori rimasti a piedi il 17 settembre a cui se ne aggiunsero altre centinaia nei week end successivi, la trama sembra ripetersi e il tour operator siculo torna nella bufera. Non solo alcuni dei «vecchi» passeggeri non sono ancora stati rimborsati nonostante siano passati nove mesi, ma la società - che aveva sempre rigettato le accuse rimbalzandole ai vettori e che nel frattempo era tornata a proporre pacchetti da e per l’isola - sospende improvvisamente i voli già acquistati per tutto l’anno in corso. Mail di rito, in cui si ricorda come la scorsa estate che «non dipende dalla loro volontà», raffica di richieste di rimborso in arrivo. Perché i passeggeri, anche quest’anno, non verranno riprotetti. Fra i coinvolti, ancora una volta, centinaia di lombardi che già sognavano le acque cristalline di Lampedusa.

«Volo dell'8 luglio cancellato – scrive un viaggiatore milanese – mail TourgesT arrivata due ore prima della partenza da Malpensa: ho dovuto acquistare dei biglietti nuovi in aeroporto, idem per il rientro». Non rinunciare al viaggio costa il doppio. «Anche io e il mio compagno siamo caduti nella rete TourgesT – scrive un altro passeggero sulla pagina social, aperta per unire le forze nella battaglia legale –. Per fortuna solo per il volo di andata da Bergamo. Dopo averci garantito la partenza con Meridiana ci viene comunicata l’impossibilità di rebooking (nuova prenotazione, ndr) e la cancellazione dei voli. Nonostante l’immediata richiesta di rimborso, ad oggi non ho avuto alcuna risposta da parte loro e la cosa mi fa alquanto imbestialire». La risposta? «Aspetta e spera cara, noi attendiamo dal 2016», dicono i compagni di sventura. «I rimborsi, essendo tanti, procederanno per data di partenza cancellata», risponde il servizio clienti. C’è chi avanza l’ipotesi di presentare denuncia penale, chi ormai ha alzato bandiera bianca e chi dice di essere riuscito a riavere indietro i soldi dal tour operator e invita a non arrendersi.

Nel frattempo scende in campo Federconsumatori. «La compagnia invita i passeggeri a scrivere agli indirizzi email per chiedere il rimborso dei biglietti – scrive l’associazione sul suo portale –. Una procedura piuttosto curiosa, dal momento che un reclamo o richiesta di rimborso, secondo la normativa vigente, deve essere inviato per raccomandata con ricevuta di ritorno o via pec. In tal senso invitiamo i passeggeri coinvolti a scrivere anche all’indirizzo postale». Federconsumatori punta poi il dito sul «comportamento inaccettabile» della compagnia «che lascia a terra i propri passeggeri per il secondo anno consecutivo». «Alla luce della reiterazione della condotta scorretta di TourgesT, invitiamo l’Enac ad avviare i necessari controlli sull’operatività della compagnia, nonché a incontrare al più presto le associazioni dei consumatori per definire gli opportuni percorsi di tutela e risarcimento dei passeggeri coinvolti». Sportello SOS Turista attivato, le polemiche viaggiano sui social.

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