Colombo prova a coronare il sogno: traversata in moto del lago di Como

Il milanese vuole il record mondiale. Parola d’ordine: "Mai mulà"

Luca Colombo in azione

Luca Colombo in azione

Milano, 26 luglio 2017 - «Mai mulà», lo ripete in milanese Luca Colombo: domenica cercherà nuovamente di attraversare il lago di Como: affronterà ben 5,5 chilometri di distanza non a colpi di bracciate, ma in sella a una moto da cross. L’impresa era già in programma il mese scorso, «ma per la pericolosità della legna in mezzo al lago, dopo i temporali, abbiamo dovuto rimandare», ricorda il 38enne a caccia del record mondiale.

Nato nel rione milanese di San Romanello, zona Quinto Romano, da qualche anno di casa a Gravedona, ha studiato all’alberghiero Carlo Porta e per molto tempo è stato direttore di ristoranti e alberghi milanesi. Poi la passione per i motori si è fatta sempre più spazio e ha incontrato il Lario: con la sua Suzuki Valenti RMZ 450 4 tempi - con pattini nautici e pale speciali che le danno la spinta idrodinamica per far planare i 230 chili di stazza a una velocità di 30 nodi - cercherà di strappare il record. «Vedevo il lago e mi dicevo: ‘Ci provo’ – racconta –. L’amico meccanico Carlo Gelmi, padre della Yamaha R6E elettrica, ha accolto la sfida: ‘Perché no?’». Si sono lanciati in quest’avventura nell’inverno del 2015. All’inizio del 2016 hanno trovato la prima moto e iniziato a progettare gli scavi; a fine aprile le prime prove. «I primi test sono stati sotto le aspettative – confessa – riuscivo a fare poche centinaia di metri, sottovalutando alcuni aspetti. Poi ho capito il segreto. Ci siamo messi al lavoro a testa bassa, abbiamo iniziato a percorrere i primi 500 metri e ci siamo spostati sempre più in là. Da novembre collaboriamo con Suzuki Valenti, cha ha il suo bel dire nel mondo motocross». A furia di fare avanti e indietro, nei test, ha già percorso 7 chilometri. Ora può puntare all’altra sponda del lago: partirà da Gravedona alle 9 (in caso di condizioni meteo avverse ci proverà alle 17) per approdare a Colico. «La parte più complicata è gestire la velocità della moto d’acqua, gli imprevisti dietro l’angolo». Oltre a essere ottimi piloti, bisogna essere bravi nuotatori. «Me la cavo – ride Colombo – però abbiamo i nostri sistemi di sicurezza e mezzi di soccorso». Due braccialetti al polso alla 007 – i Kingii Wearable, i più piccoli dispositivi di galleggiamento al mondo – sono pronti a gonfiarsi e a tenere a galla il motociclista con stivali e casco in testa. L’adrenalina si sente già: «In mezzo al lago provi una marea di emozioni che non riesci a controllare». Trascorrerà la vigilia in famiglia, concentrandosi per portare a casa il record mondiale e pensare alla prossima sfida: acqua di fiume o acqua salata? Sarà una sorpresa. «È sempre una gara contro te stesso e i tuoi limiti. Incrociamo le dita. Comunque vada domenica, mai mulà», ripete. Milano è sempre nel cuore: «Mi manca tantissimo, sono un animale da città, ce l’ho nel sangue». Anche quando cavalca il Lario.

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