Terremoto nel centro Italia, dalla Lombardia 161 soccorritori. Boom di donatori di sangue

Le prime squadre dei vigili del fuoco sono partite da Milano ieri poco dopo l’alba alla volta di Amatrice e degli altri paesi. E la macchina di soccorso lombarda si è ingigantita nelle ore successive

Terremoto, la devastazione ad Arquata del Tronto (Afp)

Terremoto, la devastazione ad Arquata del Tronto (Afp)

Milano, 25 agosto 2016 - Le prime squadre dei vigili del fuoco sono partite da Milano ieri poco dopo l’alba alla volta di Amatrice e degli altri paesi del centro Italia sventrati dal terremoto. In marcia dalle 7.10 la prima colonna mobile con unità speciali pronte a scavare sotto le macerie. E la macchina di soccorso lombarda si è ingigantita nelle ore successive. «Sono giunte o stanno arrivando nei territori terremotati - ha fatto sapere in serata l’assessore alla Sicurezza della Regione Simona Bordonali - già 161 unità di soccorso: 45 cinofili, 106 vigili del fuoco e 10 sanitari». Nella mattinata sono partiti con un elicottero sanitario dell’Azienda regionale emergenza urgenza due unità cinofile e un tecnico di soccorso alpino, seguiti nel pomeriggio da altre tre unità cinofile dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri. Poi altre 30 (da Brescia) e in serata un’altra decina. Ancora: Areu e il sistema sanitario lombardo hanno messo a disposizione le prime 40 unità di sangue, 66 posti letto di rianimazione e chirurgia negli ospedali lombardi e 20 sale operatorie. A ingrossare le fila dei soccorritori anche la prima squadra (due medici e due infermieri) Usar, Urban searche and rescue, unità di soccorso e ricerca in ambiente urbano. Completano il quadro due moduli completi e autosufficienti da 250 posti ciascuno per assistenza alla popolazione.

Dal sindaco Beppe Sala parole di solidarietà su Facebook. «Milano si stringe alle famiglie delle vittime del terribile terremoto che questa notte ha colpito il centro Italia e a tutti i cittadini delle zone interessate. Polizia locale e Protezione civile del Comune di Milano sono pronte a partire per portare aiuto non appena verrà richiesto». Intanto le bandiere di Palazzo Marino sono state esposte a mezz’asta in segno di lutto. E anche l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, fa sentire la sua vicinanza a chi soffre: «Partecipiamo al lutto e alla sofferenza che hanno colpito gli abitanti di diversi paesi del Lazio e delle Marche». E «sin da ora - continua Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana - vogliamo far sentire la nostra solidarietà. Per questa ragione stanziamo una prima somma di 50mila euro e invitiamo i fedeli a dare il proprio contributo». Ma nonostante l’emergenza non mancano le polemiche: «Vogliamo partire per le zone terremotate e svolgere il nostro lavoro ma non ce lo permettono», la denuncia di Mirco Jurinovic, dirigente sindacale di USB. L’Unione Sindacale di Base Cri rende noto che in tutta Italia sono circa 900 i soccorritori altamente qualificati e non utilizzati per operazioni di soccorso, che dal 1 settembre verranno messi in mobilità e utilizzati in diversi uffici della pubblica amministrazione dove ci sono carenze d’organico. Oggi alle 15, presidio in prefettura.

La risposta di Francesco Rocca, presidente Cri, non si fa attendere: «Chi ha scritto il comunicato - dice - o è in malafede, e come uno sciacallo approfitta della situazione di emergenza, o è ignorante in materia di soccorsi, visto che l’organizzazione prevede che per primi intervengano i soccorritori più vicini all’area critica».

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