Sosta sulle strisce blu: ecco il piano anti-evasione

Al vaglio telecamere che leggono la targa e indicano agli ausiliari dove intervenire

Il tasso di evasione sulle strisce blu è del 50% (NewPress)

Il tasso di evasione sulle strisce blu è del 50% (NewPress)

Milano, 26 luglio 2017 - Al fato  si sostituirà la tecnologia. E allora per gli automobilisti indisciplinati saranno dolori: gli ausiliari della sosta potranno andare a colpo sicuro, potranno andare solo dove c’è certezza di mietere multe. Mica come oggi. Uno scenario, quello appena descritto, che a Milano può diventare realtà non prima di un anno. Ad illustrarlo sono stati, ieri, Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, Luca Bianchi e Arrigo Giana, nell’ordine presidente e direttore generale di Atm. Il problema è quello di sempre: l’alto tasso di evasione delle tariffe della sosta sulle strisce blu, pari al 50% secondo recenti stime. Uno su due non paga. Anche da qui la volontà di ricorrere alla tecnologia. «Entro sei mesi», ha assicurato Giana, il piano di installazione dei parcometri sarà completato. Detto altrimenti: i parcometri si vedranno anche in periferia. «I nostri parcometri – spiega ancora Giana – sono dei computer e oggi sono sottoutilizzati rispetto al loro potenziale». Che significa? Significa che, se si volesse, i parcometri attuali sarebbero strumento sufficiente per mettere in atto lo scenario sopra descritto.

Il sistema allo studio di Comune e Atm prevede un software informatico in grado di associare la targa di un’auto ad un pass per la sosta (ad esempio i pass rilasciato ai residenti) o ad un pagamento. Nel secondo caso la targa dovrà essere digitata sulla tastiera del parcometro al momento dell’acquisto del tagliando per il parcheggio. Il parcometro non solo memorizzerà la targa ma sarà anche in grado di dialogare con telecamere che possano a loro volta far scattare l’allerta, ovvero segnalare che quella targa sta sostando sullo stallo per un tempo ormai superiore a quello per il quale ha pagato o che non ha pagato affatto.

Il Codice della Strada non prevede che le multe per la sosta possano essere comminate da remoto, che possano essere notificate a casa dopo la verifica dei fotogrammi. Resta quindi necessaria la notifica in loco dell’agente della polizia locale o dell’ausiliario Atm. Il vantaggio di questa tecnologia è dato dal fatto che gli ausiliari possano andare a colpo sicuro, come anticipato. Il sistema informatico avvisa in tempo reale che in una determinata via ci sono una serie di targhe non in regola e a quel punto gli ausiliari possono recarvisi. Si efficienta il tempo e il risultato delle uscite in strada. Dal fato alla tecnologia, per l’appunto.

Dove installare, però, le telecamere in grado di dialogare col software e leggere la targa? Le soluzioni possono essere diverse, dai classici sensori inseriti nel manto stradale alle telecamere su pali e lampioni. La soluzione più economica e meno invasiva prevede l’utilizzo di auto-vedetta. Basta una telecamera installata su un’auto degli ausiliari perché si possa attivare il dialogo con la centrale operativa e spedire gli ausiliari a multa sicura. «Ad Amsterdam – spiega Granelli – hanno scelto questa soluzione: quella con parcometri che leggono la targa e auto dotate di telecamere che dialogano gli stessi. Abbiamo chiesto ad Atm di studiare questo modello ma non lo abbiamo ancora testato: ci vorrà almeno un anno prima che possa essere introdotto». giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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